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Reggio Emilia, bimbi minacciati e presi per i capelli: processo immediato per la maestra

Per insegnante di 55 anni, attualmente sottoposta alla misura cautelare della sospensione dell’esercizio della professione, il Gip ha disposto il rito immediato per l’evidenza delle prove. Per l’accusa le violenze avvenivano quando la donna rimaneva da sola in classe con i piccoli.
A cura di Antonio Palma
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Per molti era una maestra attenta e capace e per tutti sicuramente una delle più esperte  ma secondo gli inquirenti invece dietro quella facciata da insegnate irreprensibile si nascondeva una  figura controversa che usava abitualmente toni minacciosi contro i bimbi dell'asilo, li maltrattava verbalmente e fisicamente, instaurando un vero clima di terrore in classe. Sotto accusa è una insegnante reggiana di 55 anni attualmente sottoposta alla misura cautelare della sospensione dell’esercizio della professione per sei mesi, che ora a andrà a giudizio immediato come disposto dal gip.  Secondo il giudice per le indagini preliminari, infatti, troppo pesanti sono le prove raccolte dagli inquirenti a carico dell'imputata, per questo ha accolto la proposta di rito immediato avanzata dal pm Valentina Salvi, titolare delle indagini. Si tratta di un procedimento penale senza udienza preliminare, previsto in caso di  particolare evidenza delle prove raccolte a carico dell’indagato.

I fatti contesti alla donna vanno da settembre 2017 a ottobre 2018 e riguardano le presunte sofferenze fisiche e psicologiche inferte ai piccoli a lei affidati in una prestigiosa scuola di Reggio Emilia. A far scattare le indagini la denuncia di una mamma a cui poi si sono unite altre otto che hanno deciso di costituirsi parte civile. Contro la 55enne, otre alle testimonianze, ci sono le immagini dei video registrati dalle telecamere nascoste che sono state installate dai carabinieri nel maggio scorso quando  i militari hanno ricevuto la denuncia della mamma della bimba di 4 anni. Per l'accusa le violenze avvenivano quando la donna rimaneva da sola in classe con i piccoli. Tra gli abusi, oltre a minacce e strattonamenti, anche prese per il collo e i capelli e persino alunni rovesciati dalle brandine durante il pisolino pomeridiano.

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