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Prof sospesa, una scuola di Torino: “Facciamo esprimere gli studenti, adesso sospendeteci tutti”

In una lettera indirizzata al ministero corpo docente, personale scolastico e dirigente dell’istituto professionale Beccari di Torino si sono autodenunciati: “Anche noi facciamo esprimere liberamente i nostri studenti”. Nel frattempo Il provveditore di Palermo, Marco Anello, dice di aver “agito secondo coscienza”
A cura di Biagio Chiariello
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“Sospendeteci tutti. Arrestateci tutti". Un'intera scuola di Torino, l'Istituto Beccari, si schiera in difesa della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa perché i suoi studenti avevano paragonato in un video il Decreto Sicurezza di Matteo Salvini alle leggi razziali fasciste. In una lettera indirizzata al ministero dell'Istruzione il corpo docente, il personale scolastico e il dirigente della scuola torinese si sono autodenunciati: "Anche noi facciamo esprimere liberamente i nostri studenti".

"In merito al caso della professoressa Rosa Maria Dell'Aria che ha consentito agli studenti di esprimere il proprio parere e liberare il proprio pensiero, nella realizzazione di un'attività didattica, e che questo è stata ingiustamente sospesa, si rendo noto e si fa pubblica denuncia che i docenti dell'Istituto Beccari consentono ai propri studenti di esprimere le proprie opinioni e incentivano il libero pensiero, anche quando questi non sono condivisi e anche quando non sono allineati al pensiero dominante – hanno scritto -. In virtù di quanto sopra, tutti i sottoscritti docenti compreso il dirigente scolastico sono ugualmente colpevoli. Sospendeteci tutti. Arrestateci tutti. Solidarietà a Rosa Maria Dell'Aria. Solidarietà agli studenti. Continuate così: siate la nostra speranza", conclude la missiva.

Il provveditore Marco Anello: "Ho agito secondo coscienza" – "In una nota ministeriale si dice che non dovrei rilasciare dichiarazioni. Altrimenti rischio un procedimento disciplinare. Se mi sono pentito di aver sospeso la professoressa? Ho agito secondo coscienza, sono convinto di aver agito secondo giustizia. Non ho altro da aggiungere". Così Marco Anello, provveditore di Palermo, a "La Zanzara" su Radio 24. Alla domanda se sia stata una misura contro la libertà di espressione, Anello ha risposto: "Non è un problema. Guardi. La libertà di espressione conosce anche dei limiti. Credo questo sia un fatto di comune esperienza, comunque non posso dire altro". Aver eseguito la volonta' dei politici? "Vi ho già risposto. Rispondo alla mia coscienza e la mia coscienza è a posto".

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