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Precari Cnr, il governo non mantiene le promesse. In manovra due emendamenti di Mdp per la stabilizzazione

Nel decreto Madia approvato qualche mese era stata inserita una norma che avrebbe permesso la stabilizzazione di almeno 3.000 ricercatori precari del Cnr. Nonostante la promessa, però, nella bozza della legge di bilancio non è stato stanziato alcun fondo ad hoc e ora i precari temono che i loro contratti non verranno mai stabilizzati. Il senatore di Mdp, Miguel Gotor, ha però presentato due emendamenti dedicati che prevedono lo stanziamento di un fondo da 120 o 190 milioni di euro, per coprire fino a 4500 stabilizzazioni.
A cura di Charlotte Matteini
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I precari del Cnr sono ormai giunti alla resa dei conti. La promessa stabilizzazione delle migliaia di ricercatori che da anni lavorano con contratti precari per lo Stato sembrava essere sfumata fino a poche settimane. Nonostante il ministro Madia avesse inserito nel decreto 75/2017 una serie di norme che avrebbero favorito la tanto attesa stabilizzazione delle posizioni lavorative di circa 3.000 precari in forza al Cnr, questa iniziale promessa non si è poi concretizzata e nella bozza della legge di stabilitàpresentata a ottobre nessuno stanziamento ad hoc era stato introdotto, contrariamente a quanto invece ventilato all'indomani dell'approvazione del decreto Madia. Così, per protestare contro questa ennesima promessa disattesa, i precari del Cnr hanno organizzato pubblici sit-in di fronte al Senato e chiesto ai parlamentari più sensibili al tema di presentare una serie di emendamenti alla legge di bilancio, per inserire lo stanziamento necessario a provvedere alla stabilizzazione dei ricercatori italiani.

I ricercatori italiani precari sono 8.800 in tutta Italia e il decreto Madia, all'articolo 20, comma 1, determinava una serie di requisiti che avrebbero potuto sancire la stabilizzazione di circa 3.000 lavoratori nel triennio 2018-2020. Chi avrebbe potuto approfittare della nuova norma? Secondo quanto previsto dal decreto Madia alla stabilizzazione avrebbe avuto diritto chi, alla data di entrata in vigore del decreto, “possegga tutti i seguenti requisiti: a) sia in servizio con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione; b) sia stato già selezionato dalla medesima amministrazione con procedure concorsuali; c) abbia maturato alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni”.

La norma Madia, però, da sola non basta e per poter ottemperare a quanto previsto dal decreto sarebbe stato necessario stanziare risorse vincolate alla stabilizzazione dei precari del Cnr, incrementando il Fondo Ordinario per il finanziamento degli Enti di Ricerca. Di questo fondo, però, nella bozza della legge di bilancio presentata dall'Esecutivo Gentiloni a ottobre non vi era traccia e proprio questa mancanza ha scatenato le proteste e le mobilitazioni dei ricercatori che da anni, chi da dieci e chi da addirittura venti, lavorano per lo Stato con contratti precari rinnovati di anno in anno.

A questo propostito, i senatori di Articolo 1 – Mdp, Maria Grazia Gatti e Miguel Gotor, hanno presentato due emendamenti alla legge di bilancio dedicati alla stabilizzazione dei precari del Cnr. Il primo emendamento prevede la stabilizzazione di 4500 per un totale di 190 milioni di euro, mentre il secondo prevede uno stanziamento da 120 milioni di euro a copertura di 2634 stabilizzazioni.

56.21

GOTOR, GATTI

Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

«1-bis. In applicazione del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, al fine della stabilizzazione del personale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), tenuto conto del fabbisogno di nuovo personale pari a 4500 unità del medesimo ente, è previsto per l'anno 2018 un finanziamento straordinario di 190 milioni di euro.

1-ter. L'assegnazione del finanziamento straordinario è effettuata con decreto del Ministro dell'università e della ricerca.

1-quater. Ai maggiori oneri derivanti dal comma 1-bis pari a 190 milioni di euro per l'anno 2018 si provvede a valere sulle risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato dall'articolo 92 comma 1.».

56.22

GOTOR, GATTI

Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

«1-bis. In applicazione del decreto legislatívo 25 novembre 2016, n. 218, al fine della stabilizzazione del personale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), tenuto conto del fabbisogno di nuovo personale pari a 2.634 unità del medesimo ente, è previsto per l'anno 2018 un finanziamento straordinario di 120 milioni di euro.

1-ter. L'assegnazione del finanziamento straordinario è effettuata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

1-quater. Ai maggiori oneri derivanti dal comma 1-bis pari a 120 milioni di euro per l'anno 2018 si provvede a valere sulle risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato dall'articolo 92 comma 1.».

Proprio a questo proposito, Fanpage.it ha raggiunto telefonicamente il senatore Gotor per parlare di questa iniziativa e chiedere spiegazioni riguardo il futuro delle migliaia di ricercatori che da molti anni lavorano senza tutele contrattuali adeguate.

On. Gotor, a metà ottobre i precari del Cnr hanno pubblicamente protestato e denunciato che, nonostante le promesse del ministro Madia, non sono previste risorse per la loro stabilizzazione in questa legge di stabilità. Si riuscirà a sopperire al problema oppure i ricercatori non hanno alcuna speranza di vedere una stabilizzazione in tempi brevi?

"La battaglia per la loro stabilizzazione è per noi fondamentale e abbiamo presentato degli emendamenti in proposito dopo degli incontri avuti con loro a Pisa e a Roma. Stabilità del lavoro significa speranza di un progetto di vita solida e possibilità di difendersi dallo sfruttamento".

Il decreto del Ministro Madia prevedeva la stabilizzazione di circa 3.000 precari, ma nessuna risorsa è stata stanziata e in più i precari del Cnr sono quasi 9.000 in tutto, decisamente più numerosi di quelli inizialmente presi in considerazione dal decreto. Non ci sono sufficienti fondi per provvedere oppure è una questione di mancanza di volontà politica da parte del governo?

"Per trovare i fondi serve volontà politica e capacità di fissare una scala di priorità. Sta al governo e ai ministri interessati mostrare la giusta sensibilità su questo nodo che rappresenta i problemi presenti e futuri di tante preziose energie italiane che devono essere messe nella condizione migliore per operare, cioè in questo caso ricercare".

Qual è la posizione di Mdp e che soluzioni sono state proposte in parlamento?
Abbiamo presentato due tipi di proposte vincolate  alla legge Madia: una che richiede lo stanziamento di risorse necessarie per stabilizzare 2634 ricercatori del Cnr, l’altra più ampia che riguarda 4500 persone. Per Articolo 1 Mdp occorre riportare al centro delle politiche di sviluppo il CNR, riqualificandolo e favorendone gli scambi con l’industria e con l’Università, a partire dalla valorizzazione della ricerca di base che è prerequisito necessario per ogni innovazione".

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