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Pordenone, svolta nel giallo dei fidanzati uccisi: indagato un commilitone di Trifone

Una persona sarebbe sospettata del duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati uccisi il 17 marzo sul piazzale della palestra che frequentavano a Pordenone. Il caricatore trovato compatibile con l’arma del killer.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE ore 12 – L’indagato sarebbe un militare amico di Trifone. La persona iscritta nel registro degli indagati sarebbe un commilitone di Trifone Ragone, un 26enne residente a Pordenone. La notifica dell'iscrizione nel registro degli indagati è stata decisa dalla magistratura pordenonese per dare la possibilità all'uomo di nominare propri consulenti per accertamenti irripetibili sul caricatore recuperato dal laghetto nei giorni scorsi.

In sei mesi di indagini sono state diverse le piste battute dagli investigatori per tentare di trovare il movente e il responsabile del duplice delitto dei fidanzati di Pordenone, i giovani Trifone Ragone e Teresa Costanza uccisi il 17 marzo scorso nel piazzale della palestra che frequentavano, e adesso finalmente le indagini sembrano a una svolta. Ci sarebbe, infatti, un indagato. Come scrive oggi il Corriere della Sera, dopo sei mesi di inchiesta e una mole impressionante di dati raccolti la Procura di Pordenone avrebbe mosso un passo importante procedendo all’iscrizione di un sospettato nel registro degli indagati. L’accusa sarebbe stata formalizzata in questi giorni: “Abbiamo un’idea seria ma di più non posso dire, anche per non dare vantaggi al killer”, avrebbe detto il procuratore capo di Udine Marco Martani. La notizia anticipata dal Corriere è stata confermata anche dall'Ansa. In questa fase delle indagini appare fondamentale mantenere il massimo riserbo sia per evitare, appunto, di dare un vantaggio all’assassino sia per tutelare la reputazione dei soggetti che a vario titolo possono essere coinvolti nel caso.Quel che è trapelato è che non ci sarebbe un mandante. Chi ha ucciso Trifone e Teresa non lo avrebbe fatto cioè su commissione.

Il caricatore trovato compatibile con l’arma del delitto – La possibile svolta nel giallo del duplice omicidio di Pordenone arriva dopo che negli ultimi giorni si è saputo delle ricerche dei sommozzatori dell’Arma in un laghetto che si trova nei pressi del luogo del delitto. In quel laghetto è stato trovato un caricatore risultato compatibile con l’arma che ha ucciso la coppia, la Beretta automatica calibro 7.65 che il perito balistico ha indicato come probabile dopo aver esaminato i bossoli trovati accanto ai cadaveri. Considerata la particolarità della pistola, molto vecchia, gli investigatori ritengono che quel caricatore possa essere stato gettato in acqua dall’assassino dei due giovani la sera stessa del delitto.

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