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Covid 19

Zone rosse nei weekend e spostamenti limitati anche in fascia gialla: governo decide su nuove misure

Il governo si riunirà oggi per valutare un aggiornamento del dpcm, dopo che gli scienziati del Comitato tecnico scientifico hanno chiesto ieri una nuova stretta. Si parla di festivi e prefestivi rossi in tutta Italia, come nel periodo natalizio, con la chiusura di molte attività, ma anche di movimenti limitati in zona gialla e zone rosse più rigide, con un automatismo che farebbe scattare la fascia di rischio più alta con 250 casi settimanali su 100mila abitanti.
A cura di Annalisa Cangemi
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La cabina di regia, con i ministri Gelmini e Speranza e i capidelegazione dei partiti di maggioranza, si riunirà oggi per decidere come agire dopo che il Cts ieri ha suggerito una nuova stretta. I nuovi contagi, dovuti soprattutto dalle varianti, sono appena sotto 20mila (19.749), e le vittime salgono a 376; nelle ultime 24 ore poi si è registrato il picco di ricoveri in terapia intensiva. Per questo gli esperti chiedono che si agisca in fretta, varando nuove misure.

Le nuove norme anti Covid dovrebbero prevedere festivi e prefestivi rossi in tutta Italia, come nel periodo natalizio, con la chiusura di molte attività, proprio al fine di evitare assembramenti e contatti tra le persone. Ma si parla anche di movimenti limitati in zona gialla, così da riportare l’Rt nazionale sotto la soglia dell’1, e zone rosse più rigide, con un automatismo che farebbe scattare la fascia di rischio più alta con 250 casi settimanali su 100mila abitanti; l'idea è quella di non lasciare ai governatori la possibilità di decidere sull'eventuale zona rossa, come prevede l'attuale dpcm quest'ultima in verità è una raccomandazione che era stata già fatta dai tecnici a gennaio, ma che poi non era stata messa in pratica con il dpcm.

Il virus sta correndo più velocemente della campagna vaccinale, e il rischio è che questa possa essere compromessa dalla terza ondata, ormai inevitabile. Gli scienziati hanno inoltre segnalato la necessità di estendere la somministrazione del siero a più soggetti possibile. Il governo dovrà dare risposte, anche in vista della Pasqua, ma di sicuro l'ipotesi sul tavolo non è al momento quella di un lockdown generalizzato. Il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri della salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Mariastella Gelmini si preparano a una revisione urgente dell'ultimo provvedimento, entrato in vigore solo da pochi giorni, sabato 6 marzo. Proprio per evitare un blocco nazionale come già successo un anno fa nuove limitazioni non sono più rinviabili. e non a discrezione del governatore come prevede ora il dpcm.

Cosa potrebbe cambiare il dpcm

Chiusure nei weekend

Il Cts ha chiesto di riportare l'orologio indietro e di tornare alle misure che erano state varate durante le vacanze natalizie, con le chiusure dei giorni festivi e prefestivi. L'ipotesi è quella di intervenire subito sul dpcm, in modo da far scattare le nuove regole in tempo per il weekend del 13 e 14 marzo. Nei giorni feriali a Natale erano valide le regole della zona arancione, com spostamenti permessi all'interno del proprio Comune dalle 5 alle 22. Però gli scienziati vorrebbero che si limitassero le uscite da casa ai soli motivi di necessità, salute e urgenza.

Bar e ristoranti

Nei weekend chiuderanno sicuramente bar e ristoranti, considerati luoghi d'aggregazione, dove elevato è il rischio di contagio. Sarebbe comunque consentito l’asporto (fino alle 18 dai bar) e la consegna a domicilio.

Le zone rosse

Nelle zone rosse non chiuderanno solo le scuole, dall'asilo alla scuola secondaria di secondo grado, e ovviamente le università, ma si fermeranno anche altre attività, come appunto a ristorazione e i negozi. E non sarà permesso uscire di casa e far visita a parenti o amici. Consentita però l'attività motoria nei pressi della propria abitazione.

Cinema e teatri

Secondo il dpcm in vigore dal prossimo 27 marzo potrebbero riaprire cinema e teatri il 27 marzo, come era stato invece stabilito dal Dpcm in vigore. Ora, come ricorda il Corriere della Sera, i tecnici del ministero guidato dal ministro Franceschini sono però al lavoro per proporre la stessa regola già applicata a musei e mostre: consentire l’ingresso del pubblico in sala dal lunedì al venerdì. In questo modo, nonostante l'inasprimento generale delle misure, si prova a far ripartire un settore come quello della Cultura, rimasto fermo per mesi.

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