Video porno al Senato, la parlamentare M5s aveva pubblicato le password del convegno su Facebook

La storia del video porno fatto partire nel bel mezzo di un convegno in Senato, con fior fior di ospiti collegati (tra cui il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi), ha fatto molto discutere. La senatrice che ha organizzato l'evento, Maria Laura Mantovani del Movimento 5 Stelle, insieme ad altri due colleghi grillini, aveva da subito condannato l'accaduto: "Oggi pomeriggio si è verificato un episodio gravissimo, un vero e proprio attacco verso il quale esprimo assoluto sdegno – aveva spiegato la parlamentare – qualcuno si è introdotto clandestinamente trasmettendo un video dal contenuto pornografico. Domani farò denuncia alla polizia postale".
In tanti si erano interrogati fin da subito su come avesse fatto l'utente a introdursi nella chiamata Zoom, condividere lo schermo e mostrare a tutti – partecipanti e ascoltatori – un video porno hentai per circa un minuto, prima di essere espulso da chi si stava occupando della regia. Si era parlato di hacker, di violazione dei sistemi di sicurezza, di esperti in azione. La spiegazione, in realtà, è molto più semplice: la senatrice Mantovani aveva pubblicato sul suo profilo Facebook l'ID della riunione e la password per accedere liberamente alla videochiamata due giorni prima dell'evento. A questo punto non è così difficile capire come il disturbatore si sia potuto introdurre all'interno del convegno.

Il post in cui vengono rivelati i codici, che nel momento in cui scriviamo è ancora presente sulla bacheca Facebook della senatrice pentastellata, ha permesso al malintenzionato di entrare indisturbato. Ora starà alle autorità cercare di scoprirne l'identità e valutare se e quali illeciti siano stati commessi. Anche perché, secondo le frasi pronunciate dalla parlamentare in diretta, sarebbero stati diversi gli utenti che si sono introdotti nella chiamata: "Se per favore la regia mi dà una mano a estromettere queste persone – si sente dire nel video – Io sto rimuovendo tutti, ma non so chi stia riammettendo queste persone". Certo è che per la senatrice si tratta, con ogni probabilità, di un evento da dimenticare.