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Vicedirettrice dell’Hotspot di Lampedusa: “Sopravvissuti al naufragio stanno bene, non sappiamo il numero dei dispersi”

“I sopravvissuti hanno riposato tutta la notte, sono in buone condizioni di salute e la nostra equipe li sta seguendo per ogni necessità”: Cristina Palma, vice responsabile dell’Hotspot di Lampedusa, ai microfoni di Fanpage.it.
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Cristina Palma, vicedirettrice dell’Hotspot di Lampedusa. Foto di Lidia Ginestra Giuffrida
Cristina Palma, vicedirettrice dell’Hotspot di Lampedusa. Foto di Lidia Ginestra Giuffrida
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Mentre procedono le ricerche dei dispersi in mare, sull'isola di Lampedusa vengono effettuate le ispezioni cadaveriche dei 23 corpi recuperati ieri dai soccorritori. 58 i superstiti che stamattina si sono svegliati dentro l'hotspot di Contrada Imbriacola, dove abbiamo intervistato la vicedirettrice Cristina Palma.

Può presentarsi e spiegare il suo ruolo?
Sono Cristina Palma, vice responsabile dell’Hotspot di Lampedusa per la Croce Rossa Italiana.

Qual è la situazione attuale all’interno dell’hotspot oggi, soprattutto dopo il naufragio di ieri?
Al momento abbiamo accolto 240 persone, perché due sbarchi sono arrivati proprio pochi minuti fa. Tra queste, ci sono anche i sopravvissuti al naufragio di ieri, arrivati mercoledì intorno all’ora di pranzo. Ne abbiamo accolti 58, due sono stati trasferiti in Sicilia con un’evacuazione d’emergenza. La maggior parte dei sopravvissuti proviene da Somalia ed Egitto. La situazione, per quanto possibile, è tranquilla: i sopravvissuti hanno riposato tutta la notte, sono in buone condizioni di salute e la nostra equipe li sta seguendo per ogni necessità.

Che cosa si sa delle due persone evacuate?
Non conosciamo i dettagli, perché sono state portate direttamente dal molo al punto territoriale di emergenza e poi trasferite in elicottero.

L’Hotspot di Contrada Imbriacola, foto di Lidia Ginestra Giuffrida
L’Hotspot di Contrada Imbriacola, foto di Lidia Ginestra Giuffrida

Qual è l’età media dei superstiti e come stanno psicologicamente?
L’età è piuttosto bassa, come per la maggior parte degli ospiti che arrivano qui a Lampedusa: tendenzialmente sotto i 30 anni. È ancora presto per parlare di condizioni psicologiche, dopo un evento del genere le persone hanno bisogno innanzitutto di riposare e capire che si trovano in un luogo sicuro. Oggi ci aspettiamo che possano aprirsi di più al dialogo. Con tutta l’equipe stiamo rispettando i loro tempi.

Siete riusciti a ricostruire cosa è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì?
Sulle dinamiche del viaggio non abbiamo fatto domande: subito dopo un evento simile non è il momento per chiedere ricostruzioni. In ogni caso, l’accertamento ufficiale spetta alle autorità competenti. A noi interessa il benessere della persona.

Conferma che le salme al momento sull’isola sono 23?
L’ultimo numero di cui siamo a conoscenza è 23.

Verranno trasferite o resteranno a Lampedusa?
Non lo sappiamo ancora. Le procedure della Polizia di Stato sono in corso da ieri e continueranno oggi, ma non abbiamo ulteriori dettagli.

Si conosce il numero esatto dei dispersi?
No, non c’è ancora un numero certo.

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