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Via le mascherine al chiuso da maggio, Costa: “Segnale di fiducia, non si mette a rischio l’estate”

Il governo tira dritto sull’eliminazione delle mascherine al chiuso: “Oggi siamo in una fase positiva ed è giusto dare un segnale positivo ai cittadini che da due anni sopportano e rispettano le regole”, ha detto il sottosegretario Costa.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa torna sulla questione delle mascherine al chiuso, che secondo i piani del governo, in base alla road map delle riaperture, dovrebbero essere eliminate già da maggio. I dispositivi di protezione verranno mantenute comunque per tutto il mese di aprile, anche dopo la fine dello stato d'emergenza.

"Io credo che il segnale di levare le mascherine" anche al chiuso "sia un importante segnale di fiducia per quei cittadini che da 2 anni rispettano regole e restrizioni e che si sono vaccinati", ha detto Costa a ‘Sky Tg24'. "Un conto è imporre l'obbligo, ma se facciamo l’esempio anche per quanto riguarda l’uso delle mascherine all’aperto, nonostante non ci sia più l’obbligo, ci sono ancora molto cittadini che continuano a indossarla, e così avverrà anche per i locali al chiuso e per gli stadi. Ormai negli italiani è nato quel senso di autoprotezione che sarà un elemento molto utile per affrontare le prossime settimane", ha spiegato il membro del governo.

Costa insomma non è d'accordo con chi, come Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, teme che togliendo l'obbligo sulle mascherine si possa mettere a rischio l'estate: "I dati ci dicono che siamo in una fase positiva. Dobbiamo vivere la positività del momento e non pregiudicare troppo il presente per la paura del domani. Il nostro Paese ha dimostrato di essere attrezzato ad affrontare le varie fasi della pandemia. Oggi siamo in una fase positiva ed è giusto dare un segnale positivo ai cittadini che da due anni sopportano e rispettano le regole".

Secondo Costa quindi la stagione estiva sarà al sicuro anche senza l’obbligo di indossare la mascherina, e nonostante l’alto numero di contagi: "Poi ovviamente è una situazione che va valutata giorno per giorno e settimana per settimana. L'elemento che dobbiamo valutare è la pressione sugli ospedali, non il numero di contagi. D’altronde se vogliamo arrivare a una fase endemica credo sia abbastanza normale che si arrivi a un innalzamento dei contagi: l'importante è che questi non provochino conseguenze gravi. Certo, abbiamo una quota di non vaccinati che rischiano di più per scelta loro, perché irresponsabilmente hanno deciso di non vaccinarsi, e una quota di cittadini che devono ricevere la terza dose, e ai quali dobbiamo dire che è importante che facciano la dose di richiamo nonostante l'allentamento delle misure restrittive".

Proprio due giorni fa sulla questione si era espresso Walter Ricciardi, spiegando che a causa della variante Omicron 2 potrebbe verificarsi una nuova ondata tra giugno e luglio: "Le mascherine andrebbero mantenute almeno nei luoghi chiusi, per evitare un nuovo aumento dei contagi e salvare l'estate", aveva detto al Messaggero.

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