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Via al congresso di Forza Italia senza Berlusconi, Tajani: “Come finale di Champions senza Maradona”

Antonio Tajani ha parlato al congresso nazionale di Forza Italia, il primo che si tiene dopo la morte del fondatore Silvio Berlusconi: “È il discorso più difficile e importante della mia vita”, ha detto Tajani. Che ha parlato del partito, ma anche della situazione internazionale: Israele, ha affermato, deve “comportarsi secondo le regole di umanità e civiltà”.
A cura di Luca Pons
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È iniziato il congresso di Forza Italia, il primo che si terrà senza Silvio Berlusconi e che vedrà l'elezione ufficiale di Antonio Tajani come segretario del partito. Non si parlerà più di "presidente", come deciso già nell'estate scorsa, per non spingere a paragoni con il fondatore ed ex presidente del Consiglio. "Nonostante i capelli grigi, l'età e l'esperienza, questo è il discorso più difficile e importante della mia vita", ha detto Antonio Tajani, che ha ricordato Berlusconi: "Non è facile, mi sento un po' come un giocatore della squadra di Maradona che deve fare la finale di Champions, però Maradona non c'è più… E tu per cercare di fare quello che faceva Maradona, hai una sola possibilità: chiedere aiuto a tutta la squadra e a tutta la curva perché ti sostenga. La squadra siamo noi, la curva sono i nostri elettori e Maradona è Silvio Berlusconi".

Nel suo discorso Tajani ha parlato da leader di partito, toccando vari temi cari alla storia di Forza Italia. Tra questi, ad esempio, la riforma della giustizia: "La nostra non è una battaglia contro la magistratura, assolutamente no. Nutro grande rispetto per coloro che indossano la toga, io contesto gli eccessi che hanno consentito ad alcune Procure di svolgere un ruolo più politico che giudiziario, da Mani Pulite ad oggi". Su questo, "Berlusconi combatteva una battaglia non per sé, ma per gli italiani". E ha insistito sulla separazione delle carriere dei giudici: "Non è per offendere i giudici: lui deve giudicare se sono giuste le cose che dice la difesa o l'accusa, ma se lui è stato parte dell'accusa non può essere terzo".

E sempre in tema di giustizia, ha parlato delle condizioni nelle carceri italiane: "Chiediamo severità nell'esecuzione della condanna ma anche condizioni di detenzione che rispettino la dignità umana. La situazione carceraria italiana non fa certo onore alla patria del diritto. Strutture carcerarie vecchie, insufficienti, affollate, costringono i detenuti e gli stessi agenti penitenziari a vivere in condizioni inaccettabili".

In vista delle prossime elezioni europee, Forza Italia "è e vuole essere protagonista del Partito popolare europeo. Non esiste altra forza politica per cui l'Europa e l'Occidente siano essenziali alla propria identità". E sulla gestione dei migranti: "Chi viene in Italia irregolarmente è un pericolo per é e per gli altri, è condannato alla marginalità e all'illegalità. La soluzione non è il buonismo della sinistra, e non è neppure il filo spinato. La soluzione dev'essere europea, perché chi sbarca a Lampedusa non vuole raggiungere la Sicilia o l'Italia, vuole raggiungere l'Europa. E l'Europa deve farsene carico".

Tajani ha parlato poi anche da ministro degli Esteri. È tornato sul conflitto in Medio Oriente: "Il popolo palestinese ha diritto di vivere in pace. Così come la Russia non è Putin, la Palestina non è Hamas. Siamo amici di Israele, abbiamo sostenuto Israele, pianto la caccia all'ebreo del 7 ottobre", e "comprendiamo la necessità di reagire. Ma abbiamo il dovere di chiedere ai nostri amici di Israele di comportarsi secondo le regole di umanità e civiltà". La soluzione resta quella "dei due popoli e due Stati".

E a proposito di Russia, ha aggiunto: "Mosca ha scelto la strada del conflitto, all'esterno e all'interno. L'aggressione all'Ucraina è una sfida all'Occidente e alla legalità internazionale.  La morte in carcere di Navalny ci riporta ai metodi spietati dell'Unione Sovietica. Poco importa se sia stato un killer o se è stato portato lentamente alla morte in carcere. Sempre di omicidio si parla".

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