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Congresso Forza Italia, Cattaneo: “Tajani sarà eletto segretario, siamo tutti eredi di Berlusconi”

Domani, venerdì 23 febbraio, si apre il Congresso di Forza Italia, il primo dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, che confermerà la leadership di Antonio Tajani. “Si parlerà molto di linea politica, più che di ruoli e poltrone”, ha detto a Fanpage.it Alessandro Cattaneo, Responsabile dei Dipartimenti e deputato di Forza Italia.
A cura di Annalisa Cangemi
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Al Congresso di Forza Italia, che si aprirà domani, 23 febbraio, sarà confermato Antonio Tajani, che sarà eletto segretario. Insieme a lui saranno scelti anche i 4 quattro vice, eletti dall'Assemblea azzurra: saranno Deborah Bergamini, Alberto Cirio, Roberto Occhiuto. Inizia quindi una nuova era per Forza Italia, proiettata verso le eleziono europee di giugno. La kermesse si aprirà con il video dell'ultimo intervento in Parlamento di Silvio Berlusconi, pronunciato in Senato il 26 ottobre 2022, giorno della fiducia al governo Meloni: "Per chi come me ha lavorato al suo fianco sarà un motivo di grande emozione. Come abbiamo ripetuto spesso in questi mesi, ora si diventa grandi, e gli eredi di Berlusconi siamo tutti noi, una grande comunità politica che vuole portare avanti il suo progetto", ha detto a Fanpage.it Alessandro Cattaneo, Responsabile dei Dipartimenti e deputato di Forza Italia.

Si apre una nuova fase per Forza Italia. Tajani sarà eletto segretario, e si sono proposti come vicesegretari Deborah Bergamini, Alberto Cirio, Roberto Occhiuto e Stefano Benigni. Saranno eletti tutti e avranno uguale peso, o ci sarà un anche un vicario? 

Il Congresso è partito sostanzialmente da luglio dell'anno scorso, è la tappa finale di un cammino iniziato con il consiglio nazionale di Forza Italia, con cui abbiamo iniziato un percorso di condivisione dal basso, con i tesseramenti e i congressi locali. Per noi rappresenta qualcosa di nuovo, inusuale, essendo il primo Congresso senza il nostro fondatore e leader Silvio Berlusconi. È una navigazione in mare aperto, che fino ad ora si è dimostrata positiva. Ormai è ufficiale, c'è un candidato alla segreteria, Antonio Tajani, ci sono quattro vice, come previsto dallo statuto, e verranno nominati Deborah Bergamini, Alberto Cirio, Roberto Occhiuto e Stefano Benigni. Come è stato chiarito in conferenza stampa, i quattro vice hanno storie e personalità diverse, ma lo stesso peso: quella del vicario è semplicemente una figura indicata dallo statuto per prevedere dei meccanismi automatici nel caso in cui il segretario non si trovi nelle condizioni di poter proseguire il suo lavoro. Non mi pare ci sia mai stato un dibattito su questo, se non su qualche giornale.

Sono stati invitati alla kermesse tutti i partiti di maggioranza e di opposizione, chi sarà presente?

È un aspetto a cui teniamo molto. Come Berlusconi ci ha insegnato, Forza Italia è un partito aperto sul mondo, ci saranno per questo esponenti delle principali categorie produttive del Paese, sindacati, rappresentanti della società civile, e abbiamo invitato tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione. La loro presenza ci sembrava preziosa per il confronto, la democrazia di fonda su questo, sullo scambio e sul riconoscimento reciproco. Sono già arrivate alcune conferme, se i segretari di partito non potranno venire direttamente manderanno delle autorevoli delegazioni. Domani tutti il mondo politico seguirà l'apertura dei lavori e il discorso introduttivo di Antonio.

La kermesse si aprirà con l’ultimo discorso di Berlusconi in Senato, pronunciato nel giorno della fiducia al governo Meloni. Lo considera una sintesi del suo pensiero, una “stella polare da seguire”, per citare le sue parole?

Assolutamente sì, qualcuno ha provato a far passare la proiezione del video del discorso in apertura come una ‘diminutio' per noi, per il partito di oggi. Niente di tutto questo, per noi è un grande valore aggiunto, perché la continuità con Silvio Berlusconi è l'impegno a continuare un percorso nel solco di ciò che lui ha costruito. Per chi come me ha lavorato al suo fianco sarà un motivo di grande emozione. Come abbiamo ripetuto spesso in questi mesi, ora si diventa grandi, e gli eredi di Berlusconi siamo tutti noi, una grande comunità politica che vuole portare avanti il suo progetto.

Ci sarà un messaggio della famiglia Berlusconi?

La famiglia troverà il modo di far sentire la sua presenza nel modo che riterrà, ma certamente l'abbiamo sentita vicina in questo periodo, nelle dichiarazioni che ha rilasciato non ha mai fatto mancare il suo sostegno, sappiamo che i figli seguono le attività del partito da vicino. C'è stata anche una giusta chiamata alla responsabilità da parte loro, rivolta ai dirigenti e ai parlamentari, a cui viene chiesto di essere all'altezza di Silvio Berlusconi. Penso che loro abbiano sentito il grande impegno che ci abbiamo messo, nessuno di noi si è risparmiato, e mi pare che i risultati si vedano.

È confermato invece che non ci sarà Marta Fascina al Congresso?

Non enfatizzerei la sua assenza, se deciderà di esserci ne saremo felici, ma rispettiamo le scelte di Marta.

Quali saranno le prossime mosse politiche? Su quali riforme e proposte spingerà Forza Italia?

Si parlerà molto di linea politica al Congresso, più che di ruoli e poltrone. Come Responsabile dei Dipartimenti ho lavorato sui contenuti, abbiamo elaborato otto ordini del giorno, che saranno presentati, messi in discussione e votati. Le macro-aree sono i nostri cavalli di battaglia da sempre, economia liberale, meno tasse, con un'apertura alle aziende. Chiaramente si parlerà di politica estera, ribadendo il nostro indispensabile e insostituibile europeismo all'interno del governo, il nostro posizionamento atlantico, l'impegno nelle aree di crisi più rilevanti con un ruolo da protagonisti. Si parlerà poi di energia e ambiente, di nuova transizione ecologica pragmatica, noi siamo un partito ambientalista, con un'attenzione alle imprese che, se aiutate, possono diventare sostenibili. Diremo con fermezza che noi siamo per l'energia nucleare, e imposteremo la nostra traiettoria su questo. Ovviamente non potrà mancare il tema della Giustizia, che per noi è un elemento fondativo, basato sul garantismo. Ci sarà anche un ordine del giorno dell'area riformista, che arriva da Stefania Craxi, dai socialisti, che rivendica questa piattaforma di valori. Forza Italia vuole distinguersi per i contenuti, per le proposte, non è un partito di protesta.

Quali sono le priorità? Chiederete subito la calendarizzazione in Aula dell’esame del testo costituzionale sulla separazione delle carriere? 

Se dovessi indicare delle priorità, direi il tema del garantismo e della separazione delle carriere, ma anche l'impegno per togliere tasse e burocrazia, l'impegno sull'energia nucleare, che per noi è uno strumento per affrontare la sfida del cambiamento climatico.

È stato bocciato l’emendamento della Lega che chiedeva il terzo mandato per governatori. Non è stato un segnale di sfida da parte della Lega non ritirarlo, come invece avevate chiesto voi e Fdi? Si è aperta una crepa?

No, nessuna crepa. Siamo tre partiti diversi, ma una coalizione unica. Succede di avere sensibilità diverse, anche sul terzo mandato troveremo un accordo e andremo avanti. È un tema molto più enfatizzato all'esterno, ma internamente non è così rilevante.

Sulla vicenda Navalny, la vedova è stata incontrata da Tajani al Consiglio Affari Esteri, un gesto chiaro che ha mostrato in modo inequivocabile la posizione di Forza Italia. Non hanno invece messo in difficoltà il governo, anche a livello internazionale, le dichiarazioni e i dubbi della Lega sulle responsabilità della morte di Navalny?

Anche su questo parlano i fatti e gli atti parlamentari. Su Navalny Forza Italia non ha avuto esitazioni, e anche sul sostegno all'Ucraina la nostra maggioranza in Parlamento non ha mai dubitato, siamo stati tra i Paesi europei più impegnati in prima linea, e così sarà ancora. In piazza alla fiaccolata per Navalny c'era Massimiliano Romeo per la Lega, e anche lui ha usato parole chiare. Noi come forza europeista che sta nel Ppe non solo non abbiamo alcun imbarazzo, ma sentiamo anche la responsabilità di seguire con coerenza la direzione di marcia che abbiamo seguito fino ad ora.

Come vi comporterete nel caso venisse effettivamente presentata e poi votata una mozione di sfiducia a Salvini, annunciata da Carlo Calenda, per l'accordo siglato dalla Lega con Russia Unita di Putin?

Mi sembra una polemica strumentale, si parla di un accordo che risale a tempi in cui era importante dialogare con la Russia. Gli accordi sul gas li hanno fatti tutti i governi, anche Prodi o Letta. ‘A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro  che ti epura', come diceva Pietro Nenni. Noi sicuramente come centrodestra non avremo nessun problema a difendere compattamente la Lega.

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