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Vendola chiede 100mila euro al Fatto per l’articolo sull’Ilva di Taranto

Il Governatore pugliese chiede un cospicuo risarcimento danni per l’articolo che rivelò la telefonata con il braccio destro del patron dell’Ilva di Taranto, Girolamo Archinà.
A cura di A. P.
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Il Governatore della Puglia Nichi Vendola ha chiesto al Fatto Quotidiano 100mila euro a titolo di risarcimento danni per la pubblicazione dell'articolo in cui fu resa pubblica nel novembre scorso la telefonata tra il Governatore e Girolamo Archinà, il braccio destro del patron dell'Ilva di Taranto, poi arrestato. Lo rende noto lo stesso quotidiano nel giorno in cui per Vendola i pm di Taranto hanno chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito proprio dell'inchiesta sull'inquinamento dell'Ilva. Come spiegano dal giornale, i legali di Vendola hanno giudicato "Il titolo, i contenuti, gli accostamenti" dell'articolo "ampiamente mistificatori e diffamatori". Gli avvocati del Presidente della Regione Puglia nella procedura di conciliazione, affermano inoltre che la famosa telefonata che scatenò numerose polemiche per il tono scherzoso, "ha un contenuto distensivo e una parentesi conviviale e scherzosa legata alla scena, francamente singolare, della sottrazione del microfono, ma certamente non alla gravità del tema introdotto con la domanda del giornalista della prima intervista".

Secondo i legali di Vendola in particolare "le risate si riferiscono alla scena del microfono in cui l’ing. Archinà compie un gesto curioso e insolito, del tutto slegato dal tema della domanda introdotta dall’intervistatore". “È a tutti evidente come la singolare appropriazione del microfono avvenga in maniera fulminea e indifferente al tipo di domanda formulata, sulla quale non vi è alcuna ilarità dell’on. Vendola" tengono a sottolineare gli avvocati, ricordando invece le tante energie spese dal Governatore in "una lunga contesa per la salubrità dell’ambiente, alla quale ancora, e proprio in quel periodo, la Regione Puglia stava lavorando per la prima volta in anni di assoluta complicità culturale".

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