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Covid 19

Vaccino, il piano di Figliuolo per giovani: corsie preferenziali e dosi senza prenotazione a minori

Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, punta sui più giovani per la campagna vaccinale: il suo obiettivo è quello di immunizzare gli adolescenti in tempi rapidi. E per farlo è pronto a mettere in campo alcune iniziative mirate, come le corsie preferenziali e l’accesso agli hub senza prenotazioni per i ragazzi dai 12 ai 19 anni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Vaccinare i più giovani: è questo l’obiettivo del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo. Che punta soprattutto su una fascia d’età: dai 12 ai 19 anni. E per farlo pensa anche a una corsia preferenziale per gli adolescenti che vogliono ricevere il vaccino. In queste settimane la campagna vaccinale dei più giovani è entrata nel vivo e la priorità sembra essere il ritorno a scuola a settembre. D’altronde anche l’introduzione del green pass obbligatorio per il personale scolastico è un provvedimento che va in questa direzione. La struttura commissariale guidata da Figliuolo sta quindi predisponendo un nuovo piano per raggiungere la fascia d’età che va dai 12 ai 19 anni. Un piano che potrà contare anche sul vaccino di Moderna, che l’Aifa ha da poco approvato per i minorenni, come già avvenuto per Pfizer a giugno.

Corsie preferenziali e no prenotazioni per adolescenti

Per i giovani si pensa quindi a qualche iniziativa mirata. La prima sembra essere quella delle corsie preferenziali negli hub vaccinali: gli under 19 potrebbero accedere senza prenotazione, ricevendo subito la dose. Un’operazione che potrebbe essere portata avanti coinvolgendo anche medici di base, pediatri e farmacisti, secondo Figliuolo. Che non sembra essere preoccupato dal numero di dosi consegnate e in consegna in Italia: “I vaccini ci sono e la loro disponibilità è tra l’altro destinata a crescere in maniera considerevole, da subito dopo Ferragosto, grazie all’azione del presidente Draghi in ambito europeo”.

Negli ultimi giorni lo stesso commissario sembra puntare sempre più sulle vaccinazioni dei minorenni, rivendicando con orgoglio l’alta adesione dei giovani italiani: “Nella fascia dei giovani stiamo già andando bene, visto che, da un recente rilevamento effettuato dal Financial Times, è emerso che l’Italia è terza nel mondo per vaccinazioni ai giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Anche in questo periodo, maggiormente dedicato alle vacanze, la propensione alla vaccinazione tra i giovani è rimasta alta. È proprio nella classe tra i 12 e i 29 anni che stiamo registrando il maggior numero di prime somministrazioni”.

Le vaccinazioni dai 12 ai 29 anni

Difatti sono proprio i più giovani a ricevere il maggior numero di prime dosi in questo periodo, in cui le somministrazioni – escludendo i richiami – sono diminuite per le altre fasce d’età. Forse il merito è anche del green pass obbligatorio, che potrebbe spingere molti giovani a ricevere il vaccino. Nella fascia dai 12 ai 19 anni sono 2,8 milioni i giovani che non hanno ancora ricevuto la prima dose, mentre hanno completato il ciclo in quasi un milione. Poi ci sono anche i ventenni, su cui Figliuolo punta molto, sia per il ritorno all’università (per cui servirà il green pass) che per la circolazione del virus in generale. Circa due milioni non hanno ancora ricevuto la prima dose, ma sono quasi tre milioni quelli che invece hanno completato il ciclo nella fascia 20-29 anni.

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