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Vaccino, Arcuri: “Con dosi Pfizer e Moderna possiamo vaccinare 30 milioni di italiani. Non bastano”

Al momento i vaccini contro il coronavirus disponibili in Italia sono quelli di Pfizer-BionTech e Moderna: secondo i piani con questi numeri nel 2021 potremmo avere 60 milioni di dosi. “Servirebbero a vaccinare fino a 30 milioni di italiani entro la fine dell’anno”, ha detto il commissario straordinario Domenico Arcuri. “Non è sufficiente vaccinare 30 milioni di persone in un anno”, ha aggiunto spiegando che il governo, attraverso l’Unione europea, sta cercando di acquistare più dosi da queste due farmaceutiche.
A cura di Annalisa Girardi
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"Nel mondo i casi di Covid hanno superato i 92 milioni, i decessi oltre 1 milione e 900 mila. Ovunque il virus continua ad avanzare": lo ha detto il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri, in conferenza stampa sull'emergenza coronavirus. Che sta interessando tutta Europa con una nuova impennata dei contagi: "Dobbiamo provare a dircelo chiaramente, dovunque si fa fatica a debellare la seconda ondata, per non dire che non ci si riesce. A dicembre abbiamo inasprito le misure e abbiamo chiesto ancora sacrifici agli italiani. Ma l'indice Rt è andato sotto l'1. Tuttavia questo indice ha ricominciato a crescere", ha continuato Arcuri.

Con la crescita dell'indice Rt, ha sottolineato il commissario, cresce il numero dei nuovi casi, quello dei ricoveri e purtroppo quello dei decessi. Dall'inizio della pandemia sono oltre 2 milioni gli italiani che hanno contratto il virus: "Uno ogni 25, se ci pensate è un numero davvero impressionante. Il virus è ancora tra noi, cresce. Da qualche giorno la pressione sulle terapie intensive però si riduce. In ogni caso per prepararci abbiamo scritto alle Regioni offrendo ulteriori attrezzature, che sono pronte a partire se servirà".

E ancora, sui vaccini: "Come in tutto il resto del mondo, dobbiamo continuare a tenere alto il livello di guardia. La partita è ancora in corso, non l'abbiamo ancora vinta. Dobbiamo aspettare che i vaccini e i vaccinati siano tanti. Un potente strumento che ci può aiutare a piegare la curva. Siamo il primo Paese in Europa per vaccinati e abbiamo già utilizzato il 64% delle dosi che ci sono arrivate". Arcuri ha poi detto che per uscire dalla crisi servono le dosi sufficienti di vaccino, un sistema articolato dal punto di vista logistico e organizzativo, e infine serve un insieme di persone per somministrare le dosi arrivate, ringraziando tutti gli attori coinvolti.

Il commissario ha quindi proseguito affermando che tenendo conto solamente dei vaccini Pfizer-BionTech e Moderna, i due al momento disponibili, per l'intero arco del 2021 potremmo avere 60 milioni di dosi. "Servirebbero a vaccinare fino a 30 milioni di italiani entro la fine dell'anno", ha detto ancora, spiegando che il governo, attraverso l'Unione europea sta cercando di acquistare più dosi. Perché, ha detto, "non è sufficiente vaccinare 30 milioni di italiani in un anno". Il 29 gennaio, però, l'Ema si riunirà per valutare la documentazione sul vaccino di AstraZeneca. Se anche questo terzo vaccino dovesse essere approvato, all'Italia entro l'anno arriverebbero altre 40 milioni di dosi nel 2021. In questo modo si potrebbero vaccinare 50 milioni di italiani entro l'anno. Se dovessero aumentare le dosi a disposizione del Paese, chiaramente, sempre più categorie potrebbero vedere anticipata la propria vaccinazione.

"In queste ultime ore abbiamo preso atto che sia l'Ema che l'Aifa hanno constatato che ogni fiala contiene 6 dosi e non più 5. Dalla prossima settimana conteremo in questo modo. Questa mattina inoltre con le Regioni abbiamo iniziato a lavorare a qualche revisione sul meccanismo di distribuzione: se prima dovevamo vaccinare medici, infermieri e ospiti delle Rsa, ora dobbiamo vaccinare gli over 80. I criteri di distribuzione quindi devono cambiare", ha proseguito Arcuri. Spiegando poi che con le Regioni si è anche parlato di incrementare i punti di somministrazione dei vaccini. "Continuiamo a lavorare perché ci sia la più ampia adesione alla campagna di partecipazione. L'immunità di gregge non si raggiunge solo con tanti vaccini, ma anche se le persone si vogliono vaccinare. Il vaccino però non è la bacchetta magica e purtroppo non è una soluzione immediata. Dobbiamo davvero continuare a essere prudenti", ha detto in conclusione, spiegando che si terrà conto del fatto che le persone che hanno già contratto il coronavirus presentano già una soglia di immunità, per cui si darà priorità a chi non è mai risultato positivo. Al di là di queste tempistiche, comunque anche chi ha già avuto la Covid-19 verrà vaccinato.

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