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Un italiano su due ha debiti con Equitalia

La conferma arriva dall’amministratore unico Ernesto Maria Ruffini in una audizione al Parlamento: il 53% è rappresentato da debiti sotto i mille euro, ma ci sono 385 miliardi di euro ormai irrecuperabili per Equitalia.
A cura di Redazione
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Ci sono circa 21 milioni di italiani che hanno debito con enti creditori per i quali la riscossione è esercitata da Equitalia. È questo uno dei dati che emerge dall’audizione in Commissione Finanze dell’amministratore unico di Equitalia Ernesto Maria Ruffini sulle tematiche relative al contrasto dell’evasione fiscale. Considerato che la platea totale dei contribuenti italiani supera di poco i 40 milioni, dunque, possiamo affermare che oltre un italiano su due ha debiti con Equitalia.

Come ha spiegato Ruffini, circa il 53% dei debitori “ha accumulato pendenze che non superano i mille euro”, mentre circa sul 75% del totale “ha debiti inferiori ai 5mila euro”. Dati che vanno incrociati con quelli relativi alle richieste di rottamazione della cartella esattoriale: come ha spiegato Ruffini, infatti, sono giunte a Equitalia circa 575mila richieste, di cui 502mila lavorate per un controvalore complessivo di 8,3 miliardi di euro. Come riassunto dall’Ansa, dunque: “Le domande di rottamazione delle cartelle hanno riguardato per il 63,1% persone fisiche (per il 21,5% degli importi), per il 23,3% persone fisiche con attività economica (21,3% degli importi) e per il 13,6% persone giuridiche (per il 57,2% degli importi). Oltre 5,77 miliardi (il 69,4% del totale) delle somme contenute nelle istanze già lavorate sono crediti verso l'Agenzia delle entrate mentre 1,69 miliardi (il 20,4%) riguardano l'Inps”.

Per poter determinare con precisione quanto dovrà versare ogni contribuente che ha scelto di rottamare la propria cartella occorrerà però attendere ancora, almeno fino al 31 maggio, dal momento che bisognerà ricalcolare le sanzioni (che vanno stornate dal totale) e aggiungere invece “gli oneri di riscossione, i diritti di notifica della cartella di pagamento e le eventuali spese per procedure esecutive”.

Nel corso della sua audizione, Ruffini ha diffuso anche i dati relativi ai carichi complessivi affidati a Equitalia, quantificandoli nella cifra monstre di 817 miliardi di euro. Di questi, solo il 57% può essere considerato in qualche modo “recuperabile”, poiché vi sono “147,4 miliardi dovuti da soggetti falliti, 85 da persone decedute e imprese cessate, 95 da nullatenenti”. Sulla quota restante, però, Equitalia può agire con grande difficoltà, dal momento che vi sono 384,4 miliardi di euro che sono riferibili a contribuenti sui quali si è già tentato invano di agire; il totale dei crediti effettivamente esigibili scende a 51,9 miliardi, poiché nella quota totale sono considerati 32,7 miliardi di euro “non lavorabili per effetto delle norme a favore dei contribuenti”.

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