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Un albo delle aziende “sicure”, l’idea del ministro Valditara per cambiare l’alternanza scuola-lavoro

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in un’intervista a Radio24 ha parlato di modifiche all’alternanza scuola-lavoro. Tra le proposte c’è un albo per le aziende disponibili e certificate sulla sicurezza. Il ministro è tornato anche sui docenti-tutor: “Stiamo ragionando con i sindacati”.
A cura di Luca Pons
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Un albo regionale delle aziende disponibili, che siano certificate sulla sicurezza, e più formazione per studenti e tutor. Queste sono le proposte del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per migliorare l'alternanza scuola-lavoro. L'alternanza viene contestata dagli studenti da anni, ed è tornata al centro del dibattito di recente, dopo gli ultimi sviluppi della vicenda di Giuliano De Seta, morto a 18 anni il 16 settembre 2022 durante uno stage.

Al tavolo con il ministero del Lavoro "abbiamo fatto delle proposte", ha detto Valditara: "Primo, creare un albo regionale delle aziende disponibili, che devono essere anche certificate sulla sicurezza. Poi, dare indicazioni che devono essere verificate dalle scuole prima di concludere un accordo con l'azienda ospitante".

In più, è importante "non lasciare solo il ragazzo: fatta la convenzione, spesso tutor scolastico e tutor aziendale non si parlano, talvolta non sono adeguatamente formati. Invece quel ragazzo deve essere inserito in un contesto dove scuola e azienda collaborino". Infine, bisogna "sviluppare una cultura della sicurezza nelle scuole, formare i ragazzi che andranno a fare l'alternanza scuola-lavoro su una sicurezza specifica, per affrontare una esperienza formativa molto importante"

Il 6 gennaio, il ministro dell'Istruzione aveva detto che l'alternanza scuola-lavoro "va rivista", e che il governo avrebbe lavorato "per predisporre una normativa più giusta e avanzata". Oggi, Valditara ha chiarito che l'alternanza resta comunque "fondamentale: non possiamo pensare che un ragazzo, in particolare dell'istruzione tecnico-professionale, ma non solo, abbia solo una formazione teorica senza aver visto come funziona un macchinario e come si svolge quella professione che andrà ad esercitare".

Un'integrazione tra scuola e mondo del lavoro "c'è in tutti i Paesi occidentali in varie forme, anzi addirittura in Germania o Svizzerea c'è una prevalenza dell'alternanza scuola-lavoro sulla formazione teorica", ha continuato Valditara. Tuttavia, è necessario "rafforzare la sicurezza nelle scuole: dobbiamo ragionare su come rendere le scuole ambienti più sicuri da tutti i punti di vista" e poi "abbiamo la necessità che l'alternanza scuola-lavoro sia svolta in totale sicurezza".

Uno dei temi sollevati dalla morte di Giuliano De Seta è stato quello dei risarcimenti economici erogati dall'Inail per gli infortuni e le morti sul lavoro. La famiglia di De Seta non ha ricevuto nessun risarcimento, perché il reddito familiare superava la soglia minima di legge. Ora "l'Inail ha detto chiaramente che ha accolto la richiesta di ampliare i risarcimenti", ha dichiarato Valditara. "È un primo passaggio ma non ci basta, perché vuol dire che è successo un fatto che non deve succedere".

La riforma del docente tutor va avanti: "Dovrà avere formazione psicologica e pedagogica"

Il ministro dell'Istruzione è tornato anche sulla figura del docente tutor, che ha lanciato qualche giorno fa, e ha chiarito alcuni aspetti di come funzionerà: "Saranno pagati di più, Avranno compiti aggiuntivi e dovranno essere formati soprattutto nel campo psicologico e pedagogico".

Il docente tutor "dovrà occuparsi di coordinare la personalizzazione dell'insegnamento", dato che per l'impostazione voluta da Valditara è importante che il merito e i talenti individuali siano valorizzati, "e soprattutto dovrà farsi carico di quei ragazzi che hanno più difficoltà o di quelli che sono talmente avanti che hanno necessità di accelerare".

Secondo quanto annunciato da Valditara, dovrebbe esserci un docente tutor per ogni classe. "Ne abbiamo parlato con i sindacati e stiamo ragionando con loro per capire come strutturare al meglio questo nuovo modello organizzativo", ha detto il ministro.

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