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Umberto Bossi: “La Lega nazionalista non può vincere al Sud, è stato un errore di Salvini”

In un’intervista su ‘la Repubblica’ Umberto Bossi critica ancora una volta la linea nazionalista della nuova Lega di Matteo Salvini: “Nell’Italia meridionale l’elettorato si divide per clientele, come facciamo a credere che la Lega nazionalista diventi primo partito del Sud? È stato un errore provarci. Le ultime elezioni ci dicono che la strategia di andare al Sud è entrata in crisi. Torniamo indietro fin che siamo in tempo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Se se Salvini avesse vinto le elezioni sarebbe riuscito a tenere tutto assieme. Ma ora si apre di nuovo la partita dell'autonomia": lo dice Umberto Bossi intervistato da Gad Lerner su ‘la Repubblica'.

"Nell'Italia meridionale l'elettorato si divide per clientele, come facciamo a credere che la Lega nazionalista diventi primo partito del Sud? È stato un errore provarci. Le ultime elezioni ci dicono che la strategia di andare al Sud è entrata in crisi. Torniamo indietro fin che siamo in tempo. Sono convinto che l'autonomia è una meta che raggiungeremo, per questo tengo duro", afferma il fondatore della Lega Nord.

"Con la linea nazionalista neanche in Emilia c'era da pensare di vincere. Bonaccini è stato bravo ad agganciarsi per tempo al treno di Lombardia e Veneto, con il progetto del regionalismo differenziato. La Lega nazionalista invece gli ha concesso uno spazio che doveva essere il suo. Come non capire che il popolo emiliano vuole raggiungere il traguardo dell'autonomia, sul modello di Zaia e Fontana. Era la prima cosa da offrirgli. Altro che prima gli italiani, per quello basta e avanza la destra nazionalista. Ora spero sia chiaro: se trasferisci la Lega al Sud, poi diventa più difficile chiedere il voto alla Lombardia, al Veneto e all'Emilia".

Il rischio, sottolinea Gad Lerner, è che si faccia un favore a Giorgia Meloni così: "Certo, ci vuole buon senso. La gente si chiede: la Lega fa ancora gli interessi del Nord, sì o no? Basta fare due conti. Più della metà degli elettori italiani vive sopra il Po. Se perdiamo questi, è finita. La priorità è batterci per l'autonomia, e per raggiungerla l'esperienza insegna che serve mantenere anche buoni rapporti con la sinistra, più sensibile della destra a questo tema". Bossi boccia poi l'alleanza con l'estrema destra, e giustifica così il dialogo di Matteo Salvini con Marine Le Pen, Viktor Orban e i tedeschi di Alternative Fur Deutschland: "Cercava una legittimazione internazionale. Quel genere di alleanze ti può aiutare momentaneamente a prendere qualche voto in più, ma poi nessuno li vuole, non sono spendibili per conquistare dei risultati. Gli alleati ti devono servire per governare, se scegli l'estrema destra dopo è difficile trovare qualcuno che fa gli accordi con te. E poi me lo lasci dire: mio nonno era socialista, io sono e resto antifascista. Su questo non si transige". 

Poi Gad Lerner lo paragona a Craxi ad Hammamet: "Mi hanno messo ai margini, è vero, ma io posso e voglio rientrare. Mi batterò finché ho forze per la libertà e l'autonomia dei nostri popoli. Ricevo pressioni enormi da altri partiti che vorrebbero farmi passare dalla loro parte. Ma io sono nato e morirò leghista".

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