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Tutti contro i tagli, protestano sindacati, avvocati e medici

Dopo l’entrata in vigore del decreto del governo sulla spending review è un coro di proteste dalle associazioni di categoria coinvolte nei tagli. Cgil, Cisl e Uil minacciano lo sciopero generale.
A cura di Antonio Palma
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Tutti contro i tagli, protestano sindacati, avvocati e medici

Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il decreto sulla spending review varato dal Governo entra oggi in vigore trascinandosi dietro proteste, minacce di scioperi e anche i dubbi di molti economisti. Ovviamente un provvedimento che prevede tagli per 26 miliardi in 3 anni non poteva piacere a molti e la scelta di Monti di includere un po' tutti i settori pubblici nella revisione della spesa non ha fatto altro che rilanciare la protesta di molte categorie coinvolte. I primi a dire no al piano del Governo sono stati i sindacati confederali che già durante i colloqui informativi con l'Esecutivo avevano mostrato le loro perplessità. Cgil, Cisl e Uil hanno già annunciato prossime manifestazioni di protesta anche con uno sciopero generale contro il programma di tagli del pubblico impiego che per i rappresentanti dei lavoratori non rissolvono i problemi di un'amministrazione pubblica disastrata.

Mobilitazione generale di Cgil, Cisl e Uil – In attesa di una mobilitazione generale di tutte e tre le sigle contro una spending review, definita come "manovra di carattere recessivo" dalla Camusso, nei prossimi giorni già in programma  proteste per le singole categorie del pubblico impiego coinvolte nei tagli. I primi a protestare saranno i lavoratori della sanità pubblica per la quale, nonostante le rassicurazioni del Ministro Balduzzi, sono previsti tagli drastici a finanziamenti e posti letto che in accoppiata con le manovre precedenti fa temere a molti un taglio drastico dei servizi ai cittadini. In stato di agitazione anche il sindacato dei medici ospedalieri che parla di colpo di grazia al servizio sanitario italiano  così come i commerciati di Confsalute e l'associazione dei farmacisti.

Protestano medici, farmacisti e Regioni- Tagli alla sanità pubblica che preoccupano non poco gli enti locali, soprattutto le Regioni che temono che con questi tagli si dovrà per forza di cose agire sui LEA (i livelli essenziali di assistenza) nonostante il decreto sulla spending review titoli "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini". Il Ministro della sanità ha ricordato che sul tema ci sono ancora piccole possibilità di aggiustamento durante la conversione parlamentare e che nello stesso decreto "si prevede l'accordo con le Regioni entro la fine di luglio, dove si possono rivedere e modificare gli strumenti per il 2013 e 2014 naturalmente a saldi finanziari invariati".

Avvocati in stato di agitazione – Anche sul fronte della giustizia con i tagli ai tribunali e alle procure c'è fermento contro il provvedimento di revisione della spesa. Dopo le proteste delle settimane scorse gli avvocati minacciano nuove azioni dimostrative con l'astensione dalle udienze. In programma la prossima settimana un'assemblea nazionale degli ordini e delle associazioni forensi a Roma dove verranno stabilite le nuove forme di protesta. Meno netto il giudizio dall'Anm dove pur condividendo il taglio e la razionalizzazione degli uffici sono preoccupati per i problemi di ordine logistico. Ad ogni modo l'associazione dei magistrati conta di studiare gli accorpamenti caso per caso per valutare le opportune modifiche da proporre al Ministro Severino.

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