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Elezioni amministrative 2024

Terzo mandato ai sindaci, cosa ha deciso il governo e per chi cambiano le regole

Da quest’anno i sindaci nei Comuni sotto i 5mila abitanti potranno essere rieletti senza limite di mandati, mentre in quelli tra 5mila e 15mila abitanti il limite salirà da due a tre. Alcuni amministratori chiedono che il limite venga ampliato anche per i tutti gli altri sindaci, ma il governo non sembra intenzionato ad andare in questa direzione.
A cura di Luca Pons
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Con il decreto Elezioni, che ha fissato la data per le elezioni europee e amministrative all'8 e 9 giugno 2024, il governo Meloni ha anche cambiato le regole per i piccoli Comuni, che rappresentano quasi il 90% delle amministrazioni comunali in Italia: quelli con meno di 15mila abitanti. Infatti, da quest'anno i sindaci dei Comuni sotto i 5mila abitanti non avranno più alcun limite di mandati (dal 2022 erano tre) e potranno essere rieletti anche all'infinito. Nei Comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti, invece, il limite di mandati passa da due a tre.

Si tratta di una decisione che i sindaci chiedevano da tempo. Come detto, i Comuni con meno di 15mila abitanti sono la grande maggioranza in Italia. Stando alle stime Istat, su circa 7.900 enti comunali in tutto, solo 745 sono al di sopra di questa soglia. L'allungamento dei mandati è stato progressivo negli ultimi anni. Nel 1993, quando è stata introdotta l'elezione diretta dei sindaci, erano previsti due mandati da quattro anni. Dal 2000 i mandati sono diventati di cinque anni, ma sono rimasti comunque due. Nel 2014 la legge Delrio ha previsto che sotto i 3mila abitanti si potesse arrivare a tre mandati consecutivi, e poi ci si dovesse ‘fermare' per almeno un mandato prima di poter essere rieletti. Nel 2022, come detto, questo limite era stato esteso a tutti i Comuni sotto i 5mila abitanti.

Ora il governo Meloni ha deciso un ulteriore allungamento. Dal 2024, così, nei piccoli paesi non ci sarà il ‘problema' di trovare un nuovo sindaco una volta raggiunto il limite di mandati, mentre in quelli medio-piccoli i primi cittadini potranno restare in carica per 15 anni di fila prima di non potersi ricandidare. "Finalmente raggiungiamo un traguardo storico della Lega, dando risposta alle migliaia di piccoli Comuni interessati da questo provvedimento", ha commentato il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli.

Per i sindaci, però, non basta. Antonio Decaro, sindaco di Bari al secondo mandato e presidente dell'Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) ha definito la riforma "un passo avanti molto importante", che "sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo". A questo punto però "diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15mila abitanti".

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, anche lui arrivato al secondo mandato, ha sostenuto la stessa idea: "A questo punto lo si estenda a tutti i sindaci, per evitare che ci siano Comuni di serie A e Comuni di serie B". Matteo Ricci, sindaco dem di Pesaro e presidente di Autonomie locali italiane, ha ribadito: "Non si capisce perché questa stessa norma non debba valere anche per questi ultimi Comuni, che rappresentano circa un decimo del totale". Aggiungendo poi: "Non esistono limiti di mandato per il presidente del Consiglio, per i ministri, per i parlamentari italiani. In Europa l'unico Paese che impone limiti è il Portogallo, che consente tre mandati consecutivi".

Dall'altra parte, l'Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (Uncem) ha sottolineato che la fine del limite ai mandati "non deve impedire il ricambio, la crescita di nuove forze capaci di lavorare nelle amministrazioni, l'impegno dei giovani, la formazione di nuove classi dirigenti locali". Sul piano nazionale, poi, il terzo mandato per i sindaci delle grandi città aprirebbe anche a quello per i presidenti di Regione, un tema su cui il governo Meloni è decisamente diviso. Non a caso, Maurizio Gasparri (FI) ha sottolineato: "Per le città superiori ai 15mila abitanti e per le Regioni resta il vincolo dei due mandati che non potrà essere superato", un "punto di caduta corretto".

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