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Tasse, l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 31 miliardi di euro dall’evasione fiscale nel 2023

Nel 2023 l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 31,4 miliardi di euro dall’evasione fiscale. Una parte, circa 5 miliardi, derivano da operazioni come la rottamazione delle cartelle e la pace fiscale. Critico il Movimento 5 stelle: “Numeri palesemente gonfiati, è una grancassa propagandistica”.
A cura di Luca Pons
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L'Agenzia delle Entrate nel 2023 ha recuperato 31,4 miliardi di euro dall'evasione fiscale. Di questi, poco più di 5 miliardi vengono da operazioni come la rottamazione delle cartelle e la pace fiscale, mentre la gran parte deriva dall'attività ordinaria di riscossione. È il dato che ha comunicato oggi Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'agenzia, presentando il bilancio alla presenta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Il ministro ha detto che il ruolo dell'Agenzia è "scomodo e delicatissimo", ma "decisivo".

In particolare, 6,7 miliardi di euro vengono da quei debiti che l'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha recuperato per conti altri creditori, come i Comuni o l'Inps. Il grosso delle entrate, invece, viene dai debiti direttamente nei confronti del Fisco: si tratta di 24,7 miliardi di euro, la somma più alta mai registrata. È un aumento del 22% rispetto al 2022, circa 4,5 miliardi in più. In particolare, Ruffini ha fatto sapere che 19,6 miliardi sono venuti dalle ordinarie attività di controllo che il Fisco svolge sempre, mentre le operazioni straordinarie – come la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle – hanno portato 5,1 miliardi.

Presente all'evento, il viceministro dell'Economia Maurizio Leo ha sottolineato: "Non ci sarà nessuna persecuzione dei soggetti che non si sono allineati con il Fisco, ma cercheremo di sapere perché il contribuente non si adegua. Nessuna caccia alle streghe, ma una ricerca puntuale. La riforma fiscale serve per metterci al passo con i Paesi più avanzati in Europa". Lo stesso Leo ha poi ribadito che il concordato preventivo lanciato quest'anno dovrebbe permettere di "portare a casa un risultato importante", tale da "trovare le risorse per abbassare le aliquote Irpef" nel 2025.

Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha commentato il dato sull'evasione definendo i numeri "chiari ed eclatanti", e aggiungendo: "Con il centrodestra al governo l'evasione si combatte in maniera ancora più significativa. Anche qui le bugie e le chiacchiere di sinistra e burocrati finiscono al macero. La verità è la serietà del nostro governo".

Per il Movimento 5 stelle, il deputato Emiliano Fenu ha invece parlato della "solita grancassa manipolatoria e propagandistica, a base di numeri palesemente gonfiati". Infatti, sul totale, "abbiamo 11,6 miliardi di versamenti diretti dei contribuenti, che a fronte della richiesta del Fisco hanno adempiuto spontaneamente, magari correggendo errori in buona fede. Insomma, nulla a che vedere con la lotta all'evasione, intesa come occultamento dei redditi". In più, "nel mucchio abbiamo anche 5,1 miliardi derivanti dalla cosiddetta ‘attività straordinaria'", su cui "il governo Meloni non ha alcun merito". Il risultato, quindi, "nasconde l'aumento delle entrate ordinarie che si è registrato a partire dal 2021 in poi grazie alle misure espansive del governo Conte II".

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