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Tampon Tax, l’emendamento per l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti giudicato “inammissibile”

Già l’anno scorso il Partito democratico aveva presentato un emendamento per una Tampon Tax al 10%. Tuttavia, anche in quell’occasione la misura non era passata: la Commissione Bilancio aveva respinto la mozione in quanto non c’erano abbastanza coperture. Oggi la commissione Finanze del Senato ha giudicato inammissibile l’emendamento al decreto Fiscale di Laura Boldrini per ridurre l’Iva sugli assorbenti.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo la commissione Finanze del Senato l'emendamento al decreto Fiscale di Laura Boldrini per ridurre l'Iva sugli assorbenti è inammissibile. La proposta della deputata di abbassare la tassa su "prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali" era stata condivisa anche dai gruppi dell'opposizione. Già l'anno scorso il Partito democratico aveva presentato un emendamento per una Tampon Tax al 10%. Tuttavia, anche in quell'occasione la misura non era passata: la Commissione Bilancio aveva respinto la mozione in quanto non c'erano abbastanza coperture.

L'emendamento proposto da Boldrini riguarda l'articolo 45, e si compone di due parti. Nella prima si legge: "Ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l'aliquota del 10 per cento dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) ai sensi di quanto disposto dal secondo comma dell'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633". La seconda è invece una specificazione di che cosa comprenda la categoria "prodotti sanitari e igienici femminili", includendo "assorbenti igienici esterni, tamponi interni, coppe e spugne mestruali".

Solo ieri, in un'intervista con TPI, la deputata aveva affermato: "È un emendamento bipartisan. Spero che si arrivi a farlo approvare perché la trovo una cosa molto ingiusta quella di tassare il materiale igienico per le donne come un bene di lusso, è una necessità che ogni mese le donne hanno e che ha un peso economico sulle famiglie. Bisogna dare un segnale di discontinuità. Alla scorsa legge di bilancio non ci siamo riusciti, io mi ero impegnata tanto. Mi sono arrabbiata del fatto che non siamo riusciti a trovare le coperture. Spero che quest’anno si riesca a ridurla almeno al 10 per cento, come primo segnale. E poi eventualmente ridurla al 5. Credo che si debba fare questo sforzo come in altri Paesi"

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