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Suicidio di Bruno Astorre, la procura di Roma dispone l’autopsia per il senatore Pd

Dopo la morte del senatore del Pd Bruno Astorre, la Procura di Roma disporrà l’autopsia. Un’indagine è stata aperta per il reato di istigazione al suicidio. A quanto risulta, non ha lasciato scritti prima di togliersi la vita.
A cura di Luca Pons
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Bruno Astorre, senatore del Partito democratico, è morto il 3 marzo dopo essersi gettato da una finestra degli uffici del Senato a Palazzo Cenci, a Roma, a poca distanza da Palazzo Madama. A pochi giorni dalla morte, la Procura di Roma ha fatto sapere che disporrà l'autopsia sul corpo di Astorre. Sono state aperte delle indagini per istigazione al suicidio. Il telefono del senatore è stato acquisito dagli inquirenti, così come i suoi altri dispositivi elettronici. Sono stati sentiti colleghi, amici e parenti, per tentare di ricostruire le circostanze in cui è avvenuta la morte e quale fosse lo stato d'animo di Astorre nei giorni precedenti.

A quanto risulta finora, sembra che il senatore non abbiamo lasciato alcuno scritto prima di togliersi la vita. La polizia scientifica, nelle ore successive alla morte, ha svolto un sopralluogo nel suo ufficio. Il Corriere della Sera ha riportato che Astorre avrebbe tentato di gettarsi dalla stessa finestra, al quarto piano di Palazzo Cenci, anche una settimana prima.

Pochi giorni prima, il senatore – che era anche segretario del Pd nel Lazio – aveva commentato la partecipazione alle primarie in una nota con il presidente del Pd regionale Augusto Gregori: "Ripartiamo da qui, dall’entusiasmo e dalle file di oggi, per costruire tutti insieme un’alternativa a questa destra di governo", avevano scritto. La mattina del 3 marzo Astorre aveva preso parte a una rassegna stampa online, con la giornalista locale Chiara Rai.

Chi era Bruno Astorre, senatore e storico dirigente del Pd nel Lazio

Bruno Astorre avrebbe compiuto 60 anni l'11 marzo, poco più di una settimana dopo la sua morte. Era sposato con Francesca Sbardella, sindaca Pd del Comune di Frascati. Senatore dal 2013, prima aveva avuto l'incarico di consigliere regionale nel Lazio dal 2003, poi assessore ai Lavori pubblici dal 2005 e, tra il 2009 e il 2010, era stato presidente del Consiglio regionale.

Nel 2007 contribuì alla fondazione del Pd, e dal dicembre 2018 era il segretario regionale del partito. Era uno dei dirigenti più influenti nella Regione. "Provengo da una scuola che interpreta la politica come strumento e non come fine", aveva scritto sul suo curriculum.

Le reazioni alla morte, da Giorgia Meloni a Elly Schlein

"Sono profondamente turbata dalla notizia della scomparsa di Bruno Astorre", ha scritto Giorgia Meloni in risposta all'accaduto. È stata solo una delle molte note di cordoglio, dal presidente del Senato Ignazio La Russa che si è detto "sgomento per la notizia terribile" al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida che ha detto di provare "profondo dolore ed enorme tristezza".

Per quanto riguarda i colleghi e le colleghe di partito, dalla segretaria Elly Schlein ("tutta la comunità democratica si stringe attorno alla moglie e alla sua famiglia") in giù non sono mancati i messaggi di vicinanza e di lutto. L'ex segretario Enrico Letta è stato tra i primi a commentare: "Rimango attonito alla tragica notizia della morte di Bruno Astorre. Non riesco a trovare parole di fronte ad un simile dramma. C’è il silenzio. C’è la preghiera. L’abbraccio ai suoi cari".

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