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Stragi, Draghi firma per desecretare i documenti su Gladio e Loggia P2

Con una direttiva firmata oggi Mario Draghi ha disposto la desecretazione dei documenti sulla Loggia P2 e sull’Organizzazione Gladio. “L’iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese”, fa sapere la presidenza del Consiglio.
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A cura di Tommaso Coluzzi
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Gli atti sulla Loggia massonica P2 e sull'organizzazione Gladio saranno resi pubblici. Nel giorno del quarantunesimo anniversario della strage di Bologna, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato una direttiva per descretare i documenti. La notizia è stata resa nota proprio da Palazzo Chigi: "Il presidente del Consiglio ha siglato oggi una direttiva che dispone la declassifica ed il versamento anticipato all’Archivio centrale dello Stato della documentazione concernente l’Organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2", si legge in una nota diffusa dalla presidenza del Consiglio.

Secondo quanto scritto nella nota "si tratta di una iniziativa che va ad ampliare quanto già stabilito con una precedente Direttiva del 2014, con riferimento alla documentazione relativa agli eventi stragisti di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell'Italicus (1974), di Ustica (1980), della Stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984) conservata negli archivi degli Organismi di intelligence e delle Amministrazioni centrali dello Stato".

Da Palazzo Chigi arriva anche un commento che rende note le motivazioni della firma del presidente del Consiglio: "Con questa nuova direttiva il presidente Draghi ha ritenuto doveroso dare ulteriore impulso alle attività di desecretazione". Dalla presidenza del Consiglio fanno sapere che "l'iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese".

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