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Strage di Corinaldo, l’interrogazione del M5s al ministro Nordio sul caso Cavallari: “Fuga inaccettabile”

Il M5S ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia sulla fuga di Andrea Cavallari, condannato a quasi 12 anni per la strage della discoteca Laterna Azzurra di Corinaldo e latitante da giovedì scorso, quando era uscito dal carcere per discutere la tesi di laurea. Nel testo, visionato da Fanpage.it, i 5s chiedono a Nordio “le ragioni per le quali non sia stato garantito l’accompagnamento, né misure alternative di controllo o localizzazione” nei confronti del 26enne.
A cura di Giulia Casula
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Il Movimento 5 Stelle ha deciso di presentare un'interrogazione al ministro Carlo Nordio sul caso di Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la strage di Corinaldo e latitante da giovedì scorso, quando uscito dal carcere per laurearsi ha fatto disperdere le sue tracce.

"È gravissimo quanto accaduto nei giorni scorsi con la fuga di Andrea Cavallari", commentano in una nota il senatore pentastellato Marco Croatti e la deputata M5s Stefania Ascari. Il giovane era stato condannato in via definitiva a quasi 12 anni per la strage della discoteca ‘Lanterna Azzurra' di Corinaldo, nel 2018, dove hanno perso la vita 6 persone e altre 59 sono rimaste ferite. "Non solo un soggetto riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale plurimo è riuscito ad allontanarsi senza scorta durante un permesso premio, ma da allora risulta irreperibile. Un fatto inaccettabile che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella giustizia", sottolineano.

Per questo il M5s interrogherà il ministro della Giustizia "per chiedere conto delle modalità con cui è stato concesso il permesso a Cavallari, che gli ha consentito di uscire dal carcere per discutere la tesi di laurea senza alcun accompagnamento delle forze dell’ordine". Al momento non si hanno notizie del giovane, sparito dopo la cerimonia. "È doveroso capire se siano state adeguatamente valutate le condizioni per la concessione del beneficio e, soprattutto, perché non sia stato disposto alcun controllo o misura di localizzazione, nonostante la gravità dei reati per cui Cavallari era stato condannato", rimarcano.

La fuga di Cavallari, che era stato condannato insieme ad altri cinque ragazzi (la soprannominata ‘banda dello spray'), "solleva interrogativi profondi sull’efficacia e sulla coerenza del sistema di sorveglianza e concessione dei permessi premio. Non possiamo permettere che tragedie come quella di Corinaldo siano seguite da gestioni così superficiali nei confronti dei responsabili. Occorre rispetto per le vittime e per le loro famiglie, ma anche rigore istituzionale", dicono i pentastellati, che chiedono al governo di chiarire immediatamente e che si attivino tutte le misure necessarie per assicurare Cavallari alla giustizia.

Cosa dice il testo dell'interrogazione del M5s sul caso di Andrea Cavallari

Riportiamo per esteso il testo dell'interrogazione presentata dai 5S e che Fanpage.it ha potuto visionare.

Al Ministro della Giustizia. Per sapere – Premesso che:
– Andrea Cavallari, 26 anni, originario della Bassa Modenese, è stato condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi di reclusione per i tragici fatti avvenuti l’8 dicembre 2018 presso la discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (AN), dove persero la vita sei persone – cinque adolescenti e una giovane madre, Eleonora Girolimini, travolta mentre cercava di proteggere la figlia minore;
– Cavallari faceva parte della cosiddetta “banda dello spray”, un gruppo di giovani accusati di aver spruzzato spray urticante all’interno della discoteca al fine di creare il panico e derubare gli spettatori durante un concerto del rapper Sfera Ebbasta. È stato ritenuto colpevole di omicidio preterintenzionale plurimo, rapina, furto e lesioni personali;
– Dopo essere stato arrestato nell’agosto 2019, Cavallari stava scontando la pena presso la Casa Circondariale della Dozza di Bologna;
– In data 4 luglio 2025, il magistrato di sorveglianza ha concesso a Cavallari un permesso premio per uscire dal carcere e discutere la propria tesi di laurea in Scienze giuridiche presso l’Università di Bologna, senza l’accompagnamento della polizia penitenziaria e solo con la presenza dei familiari;
– Dopo la cerimonia di laurea, il detenuto ha fatto perdere le proprie tracce e da allora risulta irreperibile, come confermato dalle fonti stampa (Corriere di Bologna, ANSA del 6 luglio 2025);
– La vicenda ha suscitato profondo sconcerto nell’opinione pubblica, in particolare tra le famiglie delle vittime della strage.
– La fuga di un soggetto condannato per un crimine così grave, avvenuta in occasione di un permesso concesso senza adeguata vigilanza, rappresenta un fatto gravissimo per la credibilità delle istituzioni, la certezza della pena e la tutela della collettività;
Tutto ciò premesso, si interroga il Ministro della Giustizia per sapere:
1. Se sia stato informato tempestivamente dell’evasione di Andrea Cavallari;
2. Quali valutazioni siano state operate dagli uffici competenti in merito al rischio di fuga del detenuto, tenuto conto della gravità della condanna definitiva, del profilo criminale del soggetto e del clamore mediatico legato alla vicenda;
3. le ragioni per le quali non sia stato garantito l’accompagnamento, né misure alternative di controllo o localizzazione, e se tale decisione sia in linea con la prassi normalmente adottata per casi analoghi;
4. Se non ritenga sussistano gravi criticità o carenze nel sistema di gestione dei permessi premio e delle misure alternative, in particolare nei confronti di soggetti condannati per reati particolarmente gravi e ad alto impatto sociale;
5. Quali iniziative intenda adottare, anche in via normativa o regolamentare, per rafforzare i criteri di valutazione e i meccanismi di vigilanza relativi alla concessione dei permessi a detenuti con condanne definitive per reati gravi;
6. Infine, se siano già state attivate procedure di ricerca e cattura del soggetto latitante, anche mediante l’impiego di strumenti di cooperazione nazionale e internazionale, e quali siano i tempi e gli strumenti previsti per assicurare nuovamente Cavallari alla giustizia.

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