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Stefano Parisi si candida come nuovo Silvio Berlusconi

Da candidato sindaco di Milano a potenziale leader del centrodestra nazionale. Stefano Parisi, in un’intervista a La Stampa, ha dichiarato di essere intenzionato a scendere in campo per rifondare il centrodestra proponendo un progetto a trazione liberale.
A cura di Charlotte Matteini
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Stefano Parisi

Da candidato sindaco della città di Milano a leader del centrodestra italiano. La parabola di Stefano Parisi sembra volgere verso un ruolo di spicco nel panorama politico italiano, dopo la sconfitta alle elezioni comunali dello scorso giugno. "Voglio provare a rigenerare il centrodestra con un programma politico liberale e popolare, alternativo al centrosinistra e concorrente con i Cinque Stelle", ha dichiarato Parisi a Luca Ubaldeschi del quotidiano La Stampa. Ci sarà una convention programmatica già il prossimo settembre, in cui i militanti di centrodestra saranno invitati a proporre nuove idee, il punto di partenza della rifondazione di un centrodestra a trazione liberale.

Una discesa in campo pensata per "dare una mano", ma soprattutto per "non disperdere l’esperienza fatta a Milano. È vero che non ho vinto, ma ho dimostrato che il nostro schieramento era portatore di una cultura di governo che merita di essere declinata a livello nazionale come linguaggio politico e piattaforma di contenuti". All'appuntamento di settembre verranno coinvolte "persone che arrivano dall'università e dall'impresa", persone che non abbiano una lunga carriera politica alle spalle ma che comunque "hanno dimostrato di saper fare".

"Penso che Berlusconi guardi al mio progetto con interesse, ma io intendevo dire che coinvolgerò figure competenti. La politica ha vissuto una breve fase giovanilista, in cui sembrava un merito non aver fatto niente. Io dico invece che servono persone fresche, cioè di non lunga carriera politica, ma che abbiano dimostrato di avere capacità", ha inoltre dichiarato Parisi, sostenendo di essere pronto a contrapporsi a Renzi, tanto che da qui al prossimo ottobre si impegnerà a fare campagna per sostenere il "no" al referendum costituzionale, anche se "qualunque sia l’esito del voto, il governo non deve cadere. Tutte le forze politiche dovrebbero approvare una legge costituzionale che sostituisca il Senato con un’Assemblea costituente".

Il programma politico esiste già, o meglio esiste una traccia che andrà poi sviluppata attraverso l'aiuto delle persone che vorranno essere coinvolte nel progetto: "Partiamo dall’immigrazione: basta con l’ipocrisia della sinistra che dice che l’unico tema è l’accoglienza. Io sono per guardare il problema in faccia e risolverlo. Quindi dico ok a riconoscere i diritti ai migranti, ma a patto che rispettino la legalità. Rigore e regole chiare". Una posizione molto vicina alle istanze leghiste, tanto che Parisi durante l'intervista ha inoltre sottolineato come "la Lega rappresenti un malessere reale e chi sostiene che così fa del populismo di basso profilo è espressione di un’élite che non capisce le paure di parte dell’elettorato. Io voglio dare risposte a quelle paure".

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