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Spid a pagamento da luglio 2025, ma solo per alcuni: chi è coinvolto, quanto costerà e cosa fare

A partire dal 28 luglio 2025, lo Spid fornito da InfoCert diventerà a pagamento. La novità riguarda solo i cittadini che hanno scelto questo fornitore, anche se è possibile che in futuro anche altri scelgano di diventare a pagamento. Il servizio costerà 5,98 euro all’anno.
A cura di Luca Pons
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Novità per i cittadini che utilizzano lo Spid, ma non tutti: il servizio diventerà a pagamento dal 28 luglio 2025 per chi ha scelto come fornitore InfoCert, un'azienda privata che è tra i principali soggetti che gestiscono le identità digitali in Italia. Negli scorsi mesi aveva fatto la stessa scelta anche Aruba, altra società che fornisce lo Spid. Il costo a partire da fine luglio sarà di 5,98 euro all'anno. Per vuole evitare il pagamento è sempre possibile cambiare fornitore, recedendo dal contratto con InfoCert e sottoscrivendone un altro.

Chi dovrà pagare per lo Spid

Chi si ritroverà a pagare per lo Spid sono tutti i cittadini che hanno scelto come fornitore InfoCert. L'azienda, nella mail inviata ai suoi clienti, ha specificato che per gli ultimi dieci anni ha "offerto lo Spid gratuitamente", e che adesso ha deciso di imporre un pagamento comunque piuttosto limitato (si parla di circa 50 centesimi al mese).

Chi ha un altro fornitore invece non dovrà iniziare a pagare per lo Spid. La novità riguarda solamente InfoCert e non, per esempio, chi usa Poste Italiane. Visto che InfoCert è il secondo fornitore a scegliere di rendere il servizio a pagamento, dopo Aruba, non è escluso che altri facciano lo stesso in futuro. Tuttavia per il momento non ci sono conferme ufficiali da questo punto di vista.

Quando lo Spid diventa a pagamento e quanto costa

Il costo dello Spid con InfoCert sarà di 5,98 euro all'anno (Iva inclusa) a partire dal 28 luglio 2025. Il costo non sarà addebitato in automatico: verrà chiesto il consenso. Chi dice di no non dovrà pagare nulla, ma naturalmente non potrà continuare a usufruire dello Spid.

Dietro la decisione di aumentare i costi potrebbe esserci anche lo scontro con il governo Meloni. L'esecutivo infatti punta di più sull'identità digitale della Carta d'identità elettronica (Cie), gestita dallo Stato, e sulla costruzione di un It Wallet. In passato le società che forniscono lo Spid hanno chiesto di ricevere un compenso economico per coprire i costi, visto che il servizio era gratuito, e il governo ha stanziato 40 milioni di euro, che però ci hanno messo più di due anni ad arrivare (sono stati ‘sbloccati' solo a marzo di quest'anno, quando gli accordi con le aziende erano stati firmati a ottobre del 2023).

Come cambiare fornitore e quali sono gratuiti

Chi lo desidera può recedere dal proprio contratto con InfoCert, e poi scegliersi un altro fornitore di Spid. Per farlo è necessario inviare una raccomandata oppure una pec. La raccomandata va spedita a InfoCert S.p.A., – Direzione generale e amministrativa – Piazzale Flaminio 1/B 00196 Roma. Invece la pec deve essere inviata a revoca.spid@legalmail.it.

Una volta arrivata la conferma, sarà poi possibile rivolgersi a qualunque altro fornitore per ottenere lo Spid. Il fornitore più diffuso in Italia è PosteId, di Poste Italiane, che gestisce oltre i due terzi delle circa 40 milioni di identità digitali in Italia. Al momento il servizio di PosteId è grauito, e lo stesso vale per gli altri fornitori, con l'eccezione dei già citati Aruba e InfoCert.

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