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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, sono oltre 13mila i casi di disinformazione russa in Europa dal 2014

Il presidente del Copasir, Alberto Urso, ha spiegato che – dal 2014 a oggi – la task force europea 13.821 casi di disinformazione russa in Ue: “Parliamo di propaganda, guerra cibernetica, reclutamento e spionaggio”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I casi di disinformazione russa in Europa sono moltissimi, ma non si tratta di una novità dell'ultimo periodo. O almeno non vanno avanti dall'inizio della guerra in Ucraina. Si tratta di una strategia di lungo periodo e ben congegnata, che va dallo spionaggio ai vaccini: "Il Parlamento europeo ha già fatto, non a caso dopo l'annessione della Crimea e la guerra scatenata allora dalla Russia nel Donbass, una comunicazione strategica per contrastare la propaganda contro di essa a opera terzi – ha ricordato il presidente del Copasir, Adolfo Urso – Da allora a oggi sono stati conteggiati dalla task force europea 13.821 casi di disinformazione".

Urso ha anche ricordato la risoluzione approvata dal Parlamento europeo dopo l'invasione di febbraio: "Si enumerano tantissimi casi e le modalità con cui opera la disinformazione russa nelle forme dello spionaggio, del reclutamento di dirigenti della classe politica europea attraverso assunzioni nelle aziende russe, o nella tradizionale guerra cibernetica, fake news, social network direttamente organizzati dal Cremlino, sia attraverso opere di disinformazione sistematica". Le risoluzioni "ci dicono da anni, con la svolta proprio con l'annessione della Crimea – ha continuato Urso – di una macchina statuale che organizza disinformazione in Europa, e quindi anche in Italia".

Il presidente del Copasir ha poi sottolineato che in Parlamento è stato "ripetutamente detto in questi anni, in diverse relazioni, che la macchina della propaganda russa e cinese agisce anche nel nostro Paese attraverso i meccanismi della disinformazione, della propaganda, della guerra cibernetica, del reclutamento e dello spionaggio". Quanto all'invio delle armi, invece, Urso ha spiegato: "Il governo ha avuto mandato pieno dal Parlamento e si è impegnato a riferire e a informare il Parlamento periodicamente e credo che sia opportuno che lo faccia in maniera più compiuta".

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