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Sondaggi politici, rimonta del centrosinistra: quanto è distante la destra e chi vincerebbe alle elezioni

La nuova Supermedia dei sondaggi politici registra che nelle ultime due settimane Fratelli d’Italia ha avuto un calo mentre il Movimento 5 stelle è cresciuto parecchio. Questo, con la risalita di Pd e Avs, permette al cosiddetto campo largo di arrivare a soli due punti dalla coalizione di maggioranza.
A cura di Luca Pons
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A fine novembre, dopo le elezioni regionali in Puglia e in Campania vinte dal centrosinistra (mentre in Veneto si era riconfermato il centrodestra), la segretaria del Pd Elly Schlein aveva lanciato un bilancio ottimistico dei risultati: "La partita verso le politiche è apertissima, siamo pronti ad andare al governo nel 2027", aveva detto. Cosa che poi ha ribadito ieri all'Assemblea nazionale dei democratici.

I sondaggi politici delle ultime due settimane sembrerebbero almeno in parte darle ragione, stando alla Supermedia elaborata da Youtrend per Sky Tg24. Fratelli d'Italia, infatti, ha registrato un netto calo mentre il campo largo – soprattutto il M5s – è risalito. E ora il distacco, anche se resta, è tra i più bassi degli ultimi mesi. Ecco i risultati.

Fratelli d'Italia va al 29,7%. È un risultato che farebbe invidia a qualunque forza politica in questo momento, ma arriva comunque dopo una brusca discesa di sette decimi in due settimane. Così, il partito di Giorgia Meloni è sceso sotto la soglia del 30%. E per come funzionano i rapporti di forza nel centrodestra al momento, se FdI scende così tanto è quasi impossibile per Lega e Forza Italia compensare del tutto il calo.

Infatti, Forza Italia cala all'8,7%. Dall'altra parte, la Lega resta stabile all'8,3%. Non sono punteggi entusiasmanti per le due forze, che si trovano ora a meno di mezzo punto di distanza stando alla media dei sondaggi. Insieme, due partiti comprimari della coalizione di maggioranza superano di pochi punti la metà dei voti di FdI.

L'alleanza è completata da Noi moderati, all'1%. Così, il centrodestra va al 47,7% dei voti.

Non è affatto una percentuale bassa: nel 2022 bastò il 44% per vincere nettamente. Ma tre anni fa non c'era una coalizione compatta di centrosinistra da sfidare. Anche oggi si potrebbe obiettare che ci sia poco di ‘compatto' nel campo largo ma, quando manca un anno e mezzo alle elezioni, sembra se non altro essersi definito uno schieramento: Pd, M5s, Verdi-Sinistra, Italia viva e +Europa si sono presentati insieme a tutte le ultime regionali, mentre Azione di Carlo Calenda si è allontanato dall'opposizione per avvicinarsi maggiormente al centrodestra.

Il Partito democratico va al 22% crescendo di pochi decimi percentuali. Il vero salto in avanti, nelle ultime due settimane, lo fa il Movimento 5 stelle: 12,8% con un +0,8%. Questo è il cambiamento principale che permette agli schieramenti di avvicinarsi.

Per il resto, Alleanza Verdi-Sinistra sale al 6,6%, Italia viva di Matteo Renzi cala leggermente al 2,5% e +Europa va all'1,8%. Azione, che come detto si è tirato fuori dalla dinamica delle coalizioni al momento, è al 3,2%.

Sommando tutti i partiti di centrosinistra che si sono coalizzati alle regionali, si arriva al 45,7% dei voti. Si parla di due punti di distacco rispetto all'attuale maggioranza: una delle distanze più basse registrate negli ultimi mesi.

Naturalmente, molto dipenderà dal meccanismo con cui i voti ottenuti si trasformano in seggi. Ovvero, dalla legge elettorale. Lo scontro sul tema in Parlamento potrebbe essere decisivo per il risultato nel 2027.

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