Sondaggi politici, chi sono i sindaci e i governatori più apprezzati d’Italia: la classifica del Governance Poll

Ogni anno il Governance Poll misura quanto i cittadini apprezzano chi li amministra; non si tratta di un giudizio politico, ma di una valutazione sul lavoro svolto da sindaci e governatori a partire dalla percezione diretta dei cittadini. L'edizione 2025 dell'indagine, curata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, ha coinvolto 97 Comuni capoluogo di provincia e tutte le Regioni in cui è previsto il voto diretto del presidente. Il sondaggio, realizzato tra aprile e giugno, si è basato su interviste ad almeno 600 elettori per ogni città e mille per ogni Regione, con campioni disaggregati per sesso, età e area geografica.
I risultati sembrano parlare molto chiaro: in testa alle due classifiche si trovano esponenti del centrodestra, seguiti però da diversi amministratori locali di centrosinistra che riescono a mantenere o conquistare posizioni alte nella graduatoria. Ecco nel dettaglio come si sono posizionati i più amati.
Sindaci: Fioravanti conquista il primo posto, Guerra e Manfredi seguono

A guidare la classifica dei sindaci più apprezzati d'Italia nel 2025 ci sarebbe Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, che ottiene il consenso del 70% dei suoi concittadini; eletto nel 2019 e riconfermato nel 2024 alla guida di una coalizione di centrodestra, Fioravanti conquista il primato togliendo il primo posto a Michele Guerra di Parma, sindaco di centrosinistra, che comunque mantiene un ottimo 65% e scende solo al secondo posto. Al terzo gradino del podio si trovano ex aequo due sindaci del Sud: Gaetano Manfredi (Napoli) e Vito Leccese (Bari), entrambi con il 61% di consenso; entrambi espressione del centrosinistra, rappresentano due grandi realtà urbane del Mezzogiorno che premiano la loro amministrazione. In quinta posizione, invece, si colloca un gruppo di sindaci a pari merito con il 60% di gradimento: si tratta di Mattia Palazzi (Mantova), Paolo Calcinaro (Fermo), Mario Conte (Treviso) e Pierluigi Biondi (L'Aquila), in una combinazione di esperienze civiche e appartenenze politiche molto diverse. Più indietro, ma comunque nella parte alta della classifica, si trovano altri sindaci noti; al nono posto (59%) troviamo ben sette primi cittadini: Clemente Mastella (Benevento), Jamil Sadegholvaad (Rimini), Valeria Cittadini (Rovigo), Chiara Frontini (Viterbo), Alan Fabbri (Ferrara), Beppe Sala (Milano) e Massimo Mezzetti (Modena).
Le grandi città: Firenze e Bologna a metà classifica, Roma e Torino fanalini di coda

Se si guardano i sindaci delle grandi città italiane, i dati rivelano alcune sorprese: il sindaco di Firenze, Sara Funaro, raccoglie il 55% di gradimento e si posiziona alla 34ª posizione. Matteo Lepore, sindaco di Bologna, con il 53,5% è solo al 58° posto, mentre Stefano Lo Russo (Torino, 50,5%) scende alla 72ª posizione. Va ancora peggio per Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, che con il 47% si piazza all'89° posto, anche se in recupero rispetto all'anno precedente.
Governatori: Fedriga si conferma al vertice, Zaia lo tallona

Anche sul fronte dei presidenti di Regione, il podio del 2025 è dominato da tre esponenti del centrodestra: in testa Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, con un consenso del 66,5%, confermando il primato ottenuto già l'anno scorso. A poca distanza, con il 66%, segue Luca Zaia, alla guida del Veneto. La novità di quest'anno è il ritorno sul podio di Alberto Cirio (Piemonte, 59%), riconfermato nel 2024 e per la prima volta tra i primi tre.
Giani primo del centrosinistra, bene anche Occhiuto e Schifani

Il primo nome del centrosinistra in classifica è Eugenio Giani, presidente della Toscana, che con il 58% occupa la quarta posizione. A ruota troviamo tre governatori del Sud: Roberto Occhiuto (Calabria, 58%), Renato Schifani (Sicilia, 56%) e Vincenzo De Luca (Campania, 54,5%). A completare la top ten troviamo poi altri due nomi del centrosinistra: Michele De Pascale (Emilia-Romagna, 54%) e Stefania Proietti (Umbria, 52%), che condividono la decima posizione con Attilio Fontana (Lombardia, centrodestra, anche lui al 52%).
Consenso in calo rispetto al voto, ma restano differenze locali
Secondo Antonio Noto, direttore dell'Istituto che ha curato l’indagine, il dato che emerge con più evidenza è però il calo generale del consenso rispetto ai risultati ottenuti alle urne. Questo vale sia per i sindaci sia per i governatori. Restano significative però le differenze locali: in alcune realtà il legame tra amministratori e cittadini si mantiene saldo, in altre emerge invece una distanza crescente.