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Silvio Berlusconi, nuovo show del presidente: “Cambieremo l’architettura della Costituzione”

Riforma della giustizia necessaria per Silvio Berlusconi, che annuncia una riforma della Costituzione che ridimensioni il ruolo del presidente della Repubblica e della Consulta della Corte Costituzionale nel processo legislativo.
A cura di Alessio Viscardi
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ISilvio Berlusconi

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sceglie la scenografia della premiazione del progetto “Campus mentis” per il suo nuovo affondo contro la Costituzione italiana: “Per avere una vera democrazia, dobbiamo cambiare l'architettura costituzionale”. Le sue parole scatenano subito la reprimenda dell'opposizione, ma il premier non si è fermato e ha dato consigli ai giovani in sala sul bunga bunga e sul look. Al centro del suo attacco alla carta costituzionale, il ruolo del presidente della Repubblica, a cui – secondo Berlusconi – devono “piacere le leggi” altrimenti la Consulta della Corte Costituzionale le può abrogare, cosa che accade a tutti i provvedimenti non graditi ai pm. Così Berlusconi afferma: “Lavoreremo alla riforma dell'architettura istituzionale che risente del fatto che i nostri padri della Costituzione, venendo dopo il periodo fascista, non vollero si potesse ripetere un pericolo come quello che era passato. E quindi negarono ogni potere al governo e al presidente del Consiglio e divisero il potere tra il capo dello Stato, la Corte Costituzionale e le Assemblee”.

Il Cavaliere continua il proprio attacco sostenendo che il governo ha soltanto il potere di suggerire i provvedimenti al Parlamento, che deve poi dibatterli nelle commissioni, in Camera e al Senato. Alla fine, il “purosangue” voluto dal governo, diventa un “ippopotamo” legislativo inutile a causa degli emendamenti incollati dall'opposizione: “Il tutto deve piacere al capo dello Stato. Viene approvato, esce magari dal Consiglio dei ministri un bel purosangue e viene approvato, se va bene, un ippopotamo che il cavallo lo ricorda solo nel nome”.Questo rende necessario effettuare la riforma della Giustizia, a cominciare dal processo breve.

Infine, l'attacco diretto alla Corte Costituzionale, in combutta con i giudici di sinistra che impugnano le leggi con le eccezioni di costituzionalità per farle abrogare dalla Consulta: “Se questa legge non piace ai pm di sinistra la impugnano, la portano alla Corte Costituzionale che, essendo composta da undici persone composte dalla sinistra e da quattro che provengono dall'area di centrodestra, la abroga. Quindi il popolo vota, il Parlamento lavora e discute e poi, non succede niente”.

Alla fine, Berlusconi premia in giovani convenuti, invita due studentesse al bunga bunga e invita alcuni ragazzi stempiati a farsi trapiantare capelli nuovi come ha fatto lui. Senza dimenticare qualche battutina sconcia sui rettori dell'Università.

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