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Elezioni europee 2024

Sgarbi si candida alle europee con Meloni: “Ne ho parlato con lei dopo le mie dimissioni”

“Ho firmato l’accettazione. Oggi vado a capire quale è la circoscrizione scelta per me”, così l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha annunciato la sua candidatura alle europee al fianco di Fratelli d’Italia. Dopo i numerosi guai giudiziari culminati con il parere dell’Antitrust e le sue dimissioni, il critico d’arte e sindaco di Arpino punta all’Eurocamera.
A cura di Giulia Casula
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Dopo le dimissioni da sottosegretario alla Cultura a seguito della delibera dell'Antitrust che riconosceva l'incompatibilità tra le sue attività e la carica istituzionale, ora Vittorio Sgarbi punta a Bruxelles. Il critico d'arte ha annunciato la sua candidatura alle elezioni europee con Fratelli d'Italia. Ma dal partito della premier per ora preferiscono non sbilanciarsi.“Le liste verranno comunicate tutte insieme con i relativi nomi e poi risponderemo alle domande”, ha risposto a Fanpage.it Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI.

"Avevo iniziato a parlare di questa possibilità con la premier Meloni subito dopo le mie dimissioni. E ora ne ho riparlato con La Russa", ha detto Sgarbi rispondendo al Corriere. Il critico teatrale nega però che si tratti di una sorta di compensazione per la sua decisione di rinunciare alla carica di sottosegretario arrivata a febbraio dopo il pronunciamento dell'Antitrust. "Ho firmato l'accettazione. Oggi vado a capire quale è la circoscrizione scelta per me", ha dichiarato. "Spero di correre nel Nord Est, dove nel 1999 conquistai 100 mila preferenze".

Occorrerà attendere le prossime ventiquattro ore per la presentazione delle liste che dovranno essere depositate entro le 16 di domani, mercoledì 1 maggio. Se Sgarbi riuscisse a guadagnare un seggio all'Eurocamera, quella di europarlamentare si aggiungerebbe al ventaglio di cariche ricoperte dal critico d'arte che attualmente risulta sindaco di Arpino, prosindaco di Urbino e assessore alla Bellezza di Viterbo.

I guai giudiziari di Sgarbi: dal caso del quadro rubato alle consulenze d'oro

Le dimissioni di Vittorio Sgarbi, annunciate lo scorso febbraio, sono arrivate dopo la pubblicazione della delibera dell'Antitrust che di fatti riconosceva il conflitto d'interessi tra le attività svolte dal critico d'arte e la carica di sottosegretario. L'istruttoria era stata avviata ad ottobre dopo lo scoppio del caso delle cosiddette consulenze d'oro: secondo l'inchiesta del Fatto Quotidiano nel 2023 Sgarbi avrebbe incassato 300mila euro per aver partecipato a inaugurazioni, mostre, conferenze e manifestazioni culturali.

Ma non si tratta dell'unico guaio giudiziario per l'ex sottosegretario. Oltre alle consulenze d'oro, un'altra vicenda era stata portata all'attenzione del pubblico, ovvero il caso del quadro trafugato nel 2013 e riapparso nel 2021quadro trafugato nel 2013 e riapparso nel 2021 in una mostra inaugurata da Sgarbi come raccontato dalla trasmissione Report. In seguito il critico d'arte è stato indagato dalla procura di Macerata per autoriciclaggio di beni culturali.

Sgarbi rischia di andare a processo anche per un'altra indagine che il 12 marzo di quest'anno ha visto i pm di Roma richiedere il rinvio a giudizio per l'ex sottosegretario.Secondo la Procura, il critico d'arte non avrebbe versato circa 715 mila euro all'Agenzia delle Entrate dopo aver acquistato un quadro all'asta nel 2020. Per gli inquirenti Sgarbi avrebbe poi indicato come acquirente dell'opera la compagna proprio con l'intento di evitare di pagare le relative tasse.

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