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Sgombero Askatasuna, l’attacco di Tajani: “Sono violenti figli di papà, il governo ha fatto bene”

“Tanti di questi (manifestanti, ndr) sono figli di papà che la prendono con i figli del popolo”, ha detto il vicepremier Antonio Tajani difendendo lo sgombero di Askatasuna. Nel frattempo è partito a Torino il corteo a sostegno del centro sociale dismesso. ‘Torino partigiana. Que viva Askatasuna’ è scritto sullo striscione che apre la manifestazione.
A cura di Giulia Casula
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"Io penso che la legge debba essere sempre rispettata. Quando si vìola la legge lo Stato ha il dovere di farla rispettare e il ministro dell'Interno Piantedosi ha fatto rispettare la legge". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani commentando lo sgombero del centro sociale Askatasuna avvenuto giovedì scorso a Torino. "Tanti di questi (manifestanti, ndr) sono figli di papà che la prendono con i figli del popolo, come diceva Pasolini, e così non va bene", ha aggiunto.

Nel frattempo è partito il corteo contro lo sgombero. Sono già in alcune centinaia davanti a Palazzo Nuovo, sede storica delle facoltà umanistiche, ma il numero è destinato ad aumentare. "Il diritto di manifestare senz'altro, tutti – ha detto ancora Tajani – sono liberi di farlo. Chiunque può manifestare, l'importante è che non ci sia alcun messaggio violento. Non basta non essere violenti, nel senso distruggere auto, distruggere negozi, aggredire la polizia e quello è inaccettabile. Ma anche messaggi violenti sono inaccettabili", ha proseguito, assicurando che "non ci facciamo intimidire, questo assolutamente no, perché la legge va sempre e comunque rispettata".

Per la manifestazione di oggi è stato previsto un ampio dispiegamento di forze dell'ordine con controlli anche alle stazioni ferroviaria, visto che sono previsti arrivi da attivisti da altre città. "Oggi non è una data di fine ma è un inizio che proseguirà e andrà avanti – ha dichiarato il portavoce di Askatasuna,  ci sarà un'assemblea cittadina 17 gennaio e un corteo nazionale 31 gennaio".

Presenti molti giovani e famiglie e delegazioni sono arrivate da altre città, come Milano, Genova e dal Nord Est. Numerose le bandiere No Tav, della Palestina. Il corteo si dirigerà verso il fiume Po, con le camionette della polizia che seguono passo passo i manifestanti. ‘Torino partigiana. Que viva Askatasuna' è scritto sullo striscione che apre la manifestazione. "Askatasuna non si tocca", si legge su uno dei cartelloni del corteo.  "Oggi non é un funerale, oggi dobbiamo fare vedere che siamo più di loro. Saremo sempre nelle strade, nelle scuole, nelle università, in Val di Susa, la libertà è ciò che vogliamo" e' stato dichiarato dagli altoparlanti.

Dall'altra parte, continuano gli attacchi del governo. Alle parole del vicepremier e leader di Forza Italia, si aggiungono quelle del ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.  "Askatasuna un centro culturale? Balle", ha dichiarato oggi a margine di un evento proprio a Torino. "È un centro dell'eversione", ha aggiunto.

Mentre la maggioranza esulta per lo sgombero, le opposizioni hanno chiesto che si prendano le stesse misure anche nei confronti dell'immobile occupato da CasaPound a Roma, su cui invece il governo latita.

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