Separazione carriere magistrati, in Senato Cdx e Csx litigano sul ‘canguro’ degli emendamenti: cos’è e cosa succede

Scoppia la lite in Senato sul ‘canguro' degli emendamenti al ddl di riforma della Giustizia che riguarda anche la separazione delle carriere dei magistrati. Il presidente del Senato Ignazio La Russa annuncia che convocherà la giunta del regolamento di palazzo Madama.
Questa procedura parlamentare permette in sostanza di prevenire l'ostruzionismo in Aula durante l'esame di un provvedimento, sostanzialmente accorpando gli emendamenti simili e di contenuto analogo. Al momento del voto, se si approva o si boccia il primo emendamento, risultano decaduti tutti gli altri. In questo modo la maggioranza riesce a ‘saltare' in maniera agevole un gran numero di emendamenti delle opposizioni, che potrebbe rallentare l'iter del provvedimento. ;a cosa è successo sul ddl Giustizia?
Ieri sera in commissione Affari costituzionali, durante l'esame della riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati, la presidenza della commissione, cioè Alberto Balboni (FdI), che è anche relatore del provvedimento ha proposto l'utilizzo della procedura del ‘canguro' per velocizzare la votazione degli emendamenti. Si tratta di una procedura lecita, ma che di certo comprime il dibattito parlamentare su una riforma costituzionale già fissata in Aula per il prossimo 11 giugno, che si preannuncia blindata e che non ha subito modifiche neppure in prima lettura alla Camera.
Ma le tempistiche potrebbero slittare, visto che è difficile che la commissione chiuda l'esame dei 1.363 emendamenti al testo entro la data prevista, per cui alla fine non è escluso che il provvedimento arrivi in Aula senza mandato al relatore.
"Ho chiesto di applicare un parere del presidente Grasso, che non è certamente di destra, reso nel 2017 rispondendo a un quesito del presidente della commissione Sanità del Pd, i quali hanno affermato che, quando un provvedimento è in procinto di andare in aula e si prolunga l'esame a causa di un numero consistente di emendamenti si può operare con il sistema del canguro", ha spiegato Balboni.
La proposta del senatore di Fdi è stata definita "scandalosa e di una violenza inaudita" dalla senatrice del M5s Alessandra Maiorino, la quale ha denunciato che "ieri notte si è quasi venuti alle mani", mentre il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro ha parlato di "forte protesta, io penso sacrosanta". Che l'atmosfera si fosse surriscaldata lo ha confermato anche il gruppo di senatori FdI: "L'opposizione, anche forte e vibrante, è sempre legittima, ma sedersi sul banco della presidenza, urlare e gesticolare a pochi centimetri dalla faccia del presidente sono scene che non si dovrebbero vedere mai in un consesso democratico", hanno scritto in una nota.
A quel punto i presidenti dei gruppi di opposizione a Palazzo Madama hanno scritto una lettera al Presidente del Senato La Russa per chiedere la convocazione urgente della Giunta per il regolamento, composta da 10 senatori, di cui 4 di opposizione, a cui va aggiunto lo stesso La Russa.
La lettera delle opposizioni a La Russa contro il ‘canguro'
"Riteniamo necessario un chiarimento urgente e formale da parte della Giunta per il regolamento – si legge nella lettera delle opposizioni – in merito all’ammissibilità e all’opportunità dell’uso dello strumento del ‘canguro' in sede di commissione referente, specie nell’ambito dell’esame di un disegno di legge di revisione costituzionale, nonché in merito alle condizioni di trasparenza necessaria nell’eventualità di utilizzo dello strumento sulla sua portata applicativa e sugli effetti che si produrrebbero, al fine di evitare forzature procedurali suscettibili di compromettere il normale andamento dei lavori parlamentari e il corretto esercizio del diritto di emendamento da parte dei senatori", si legge nel documento firmato dai capigruppo a Palazzo Madama del Pd, Francesco Boccia, del M5S, Stefano Patuanelli, di Avs, Peppe De Cristofaro, e di Iv, Raffaella Paita.
L'ipotesi del ricorso alla cosiddetta pratica del ‘canguro', hanno aggiunto i senatori, "ha suscitato la ferma contrarietà da parte di tutti i Gruppi parlamentari di opposizione presenti in Commissione nella seduta notturna di martedì 20 maggio 2025, in quanto si tratterebbe di un’applicazione del tutto irragionevole, contraria alla natura costituzionale dell’atto in discussione e peraltro non suffragata né da consolidata prassi né da precedenti regolamentari, considerato che la cosiddetta regola del ‘canguro', già di per sé non prevista espressamente dal Regolamento del Senato, è stata, nei rari casi in cui è stata utilizzata, sempre e solo applicata in Assemblea, e mai in sede referente".
La risposta di La Russa alle opposizioni
Il presidente del Senato ha risposto alla sollecitazione: "Credo che sia opportuno verificare se è lecito accorpare gli emendamenti in Commissione, come avviene in Aula, lascio alla Giunta del regolamento il compito di confermare o modificare una valutazione su questo tema", ha detto oggi pomeriggio a margine di un evento a Palazzo Giustiniani.
"Io ho un buon rapporto – ha aggiunto – con tutti i capigruppo, anche quelli di opposizione, quando c'è un atteggiamento che può apparire o è ostruzionistico, e l'ostruzionismo in democrazia è lecito, assolutamente lecito, è altrettanto lecito che si utilizzino tutte le forme consentite dal regolamento per contrastare l'ostruzionismo. Bisogna vedere se questa forma, quella che si chiama canguro, che è sicuramente lecita in aula, è lecita anche in commissione", ha spiegato.
"Arrivare in Aula senza mandato al relatore? Non sono sicuro che sarebbe la prima volta, voglio che me lo dicano gli uffici, ma io voglio che questo non avvenga. Se in questo mese, con buona volontà di tutti, si riesce, canguro o non canguro, o comunque, a dirimere la questione dell'alto numero di emendamenti e si arriva a un testo già emendato, allora non ci sarà bisogno di arrivare senza relatore", ha detto.
La pensa allo stesso modo il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI): "Non esprimo nessun giudizio perché il mio ruolo non mi consente di esprimere giudizi. Dico soltanto che il canguro è previsto, ma è una scelta che compete solo e soltanto al presidente".
"D'altronde", ha aggiunto, "non è possibile che la minoranza possa impedire alla maggioranza di portare il provvedimento in aula", il rispetto delle opposizioni è sacrosanto, ma "l'abuso del rispetto dei diritti delle opposizioni poi comporta la paralisi dei meccanismi che invece devono portare la democrazia dei numeri e del consenso a poter raggiungere dei risultati".