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Secondo il Fondo monetario internazionale l’Italia andrà in recessione nel 2023

Il Fmi ha rivisto a rialzo le stime per l’Italia nel 2022, ipotizzando una crescita del 3,2%, ma ha tagliato quelle per il prossimo anno di quasi un punto percentuale rispetto a quanto previsto lo scorso luglio. Il Pil italiano, quindi, nel 2023 arriverebbe al -0,2%.
A cura di Annalisa Girardi
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Italia in recessione nel 2023: è la previsione del Fondo monetario internazionale (Fmi). Che, nel suo World economic outlook, ha rivisto a rialzo le stime per il nostro Paese per il 2022, ipotizzando una crescita del 3,2%, ma ha tagliato quelle per il prossimo anno di quasi un punto percentuale rispetto a quanto previsto lo scorso luglio. Il Pil italiano, quindi, nel 2023 arriverebbe al -0,2%.

Brutte notizie anche per il resto dell'economia mondiale, che ora rischia di andare a ribasso. Il Fmi avrebbe infatti confermato la crescita per l'anno corrente al 3,2%, ma avrebbe rivisto quella del 2023 al 2,7%, o,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti, redatte a luglio. "Più di un terzo dell'economia globale si contrarrà nel 2023, mentre le tre maggiori economie – Usa, Cina e Unione Europea – continueranno lo stallo. In breve il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà avvertito come recessione", ha commentato il capo economista al Fondo, Pierre-Olivier Gourinchas, sottolineando il ruolo della guerra in Ucraina nello destabilizzare l'economia globale.

Per quanto riguarda l'inflazione, il Fondo ha ribadito come rallentare la corsa dei prezzi rimanga una priorità. Da un lato si spingono le banche centrali a continuare sulla linea delle politiche per il contenimento dei prezzi, dall'altro si chiede alla politica fiscale dei governi di non remare in senso opposto (alimentando ad esempio l'espansione della domanda, che complicherebbe lo sforza al contrasto dell'inflazione).

"Un terzo dell'economia mondiale affronterà due consecutivi trimestri di crescita negativa. Si prevede che la crescita globale rallenterà dal 6,0% nel 2021 al 3,2% nel 2022 e al 2,7% nel 2023. È la crescita più debole dal 2001, fatta eccezione per la crisi finanziaria globale e la fase acuta della pandemia di COVID-19 e riflette rallentamenti significativi delle maggiori economie", si legge nel report del Fmi.

Insomma, la situazione negativa non riguarda solo l'economia italiana. In particolare, emerge un crollo anche di quella tedesca: le previsioni per la Germania parlano di un Pil al -0,3% nel 2023. Nei giorni scorsi la direttrice generale del Fondo, Kristalina Georgieva, aveva anticipato che tra il 2022 e il 2023, alcune delle maggiori economie mondiali avrebbero registrato un calo del Pil per due trimestri consecutivi, andando così in recessione tecnica.

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