Sea Watch, l’Ong lancia la raccolta fondi: “Aiutate la difesa legale della comandante della nave”
La nave Sea Watch 3 continua a navigare a zig zag al largo di Lampedusa, ma il tempo passa e l'idea di forzare il blocco e attraccare senza autorizzazione sull'isola italiana si fa sempre più insistente nella testa della comandante Carola Rackete. Questa mattina sul profilo Facebook della Ong tedesca è comparsa una foto della capitana, accompagnata da una sua dichiarazione: "Sono responsabile dei 42 naufraghi salvati in mare che non ce la fanno più, le loro vite sono più importanti di qualsiasi gioco politico". Nello stesso post la Ong continua: "Se il nostro capitano Carola segue la legge del mare, che le chiede di portare le persone salvate dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro, potrebbe affrontare pesanti condanne in Italia". E poi l‘appello per avere un sostegno economico: "Aiuta a difendere i diritti umani, condividi questo post e fai una donazione per la sua difesa legale". Nel frattempo la Sea Watch spiega su Twitter di aver dato la notizia a bordo del rifiuto del ricorso da parte della Corte dei diritti dell'uomo: "Questa mattina abbiamo comunicato ai naufraghi la decisone della Corte di rigettare il ricorso. Sono disperati. Si sentono abbandonati – scrive la Ong tedesca – Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani".
Commissione Ue: "Stiamo organizzando ricollocamento"
Nel frattempo, secondo quanto dichiara la portavoce Natasha Bertaud, la Commissione europea è in contatto con diversi governi e ha iniziato a coordinare gli Stati membri per "cercare delle soluzioni di ricollocamento" dei migranti a bordo della Sea Watch 3 "una volta che saranno sbarcati". Infatti ieri sera la Commissione ha ricevuto "una domanda di sostegno pro-attivo agli Stati membri per cercare delle soluzioni – spiega la portavoce – Ci stiamo muovendo e siamo in contatto con diversi Paesi per trovare una soluzione in termini di ricollocamenti una volta avvenuto lo sbarco dalla nave". Ma al momento non è stata presa "una decisione sul luogo di sbarco" né tantomeno questa "è di competenza della Commissione", che invece sta organizzando "la fase successiva".