Scuole aperte anche d’estate: il piano del presidente del Trentino Alto Adige Fugatti

In Alto Adige si valuta l'ipotesi di tenere aperte le scuole elementari anche a luglio. Per ora si tratta solamente di una proposta lanciata dall'assessora provinciale all’Istruzione, Cultura, Giovani e Pari Opportunità, Francesca Gerosa, che riprenderebbe l'iniziativa già in vigore per le scuole dell'infanzia. Grazie all'autonomia speciale di cui gode l'Alto Adige infatti, è possibile modificare il calendario scolastico prevedendo aperture differenti rispetto a quelle nazionali. Ma la proposta fa già discutere.
Negli scorsi giorni il presidente del Trentino Alto Adige Maurizio Fugatti ha detto di essere aperto all'idea di aprire le elementari anche a luglio visti i"buoni risultati" raggiunti con le scuole d'infanzia. "La scelta di estendere l’apertura della scuola dell’infanzia anche al mese di luglio scelta operata dalla giunta nella scorsa legislatura appresenta ancora oggi una realtà unica in Italia", ha spiegato. La decisione in quel caso era stata presa per promuovere politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro nella Provincia e venire in contro alle richieste dei genitori.
Secondo il leghista, l'iniziativa avrebbe portato i suoi frutti e quindi ora "occorre guardare avanti e pensare alle famiglie con figli in età scolare, valutando pertanto l'opportunità di estendere anche alla scuola primaria un percorso analogo. Non si intende cambiare il calendario scolastico, ma è fondamentale proporre un progetto di conciliazione che vada oltre a quanto, comunque d’importante, già esiste oggi". Ma se non si interverrà sui calendari, resta da capire come verrà attuata la misura.
In quanto Provincia autonoma, l'Alto Adige gode di maggiori margini di manovra a livello normativo, ma i nodi restano parecchi. Un primo problema riguarda le spese aggiuntive che andranno sostenuti per mantenere aperte le scuole (dalla manutenzione al personale, ai consumi, al materiale scolastico e così via). Mentre i sindacati come Cisl Scuola avvertono sugli effetti negativi che un intervento simile potrebbe avere su docenti e personale. "Esiste un contratto di lavoro che detta con precisione i tempi della didattica che interessa il personale docente nella scuola primaria, esiste altresì un contratto di lavoro che organizza le attività del personale ATA e del personale di Segreteria i quali nel periodo estivo svolgono attività a chiusura dell’anno scolastico e propedeutiche all’inizio di quello successivo, incluse le manutenzioni e la pulizia degli ambienti", osservano.
Intervenire sull'apertura quindi richiederebbe a sua volta una modifica delle condizioni contrattuali di chi lavora negli istituti scolastici. Come abbiamo detto non c'è ancora nessuna decisione ufficiale, ma si parla solamente di proposte, che andranno definite e eventualmente valutate all'interno della giunta provinciale una volta sentite anche le scuole e le parti sociali interessate.