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Scuola, maggioranza dà ok al ritorno del giudizio sintetico alle elementari, Schlein: “Scelta ideologica”

Il Pd contro il ministro Valditara, dopo il voto sull’emendamento del governo, che modifica il giudizio descrittivo alle elementari, ripristinando il giudizio sintetico: “Si smantella la riforma della valutazione nella scuola primaria. Scelta ideologica”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dal prossimo anno le pagelle dei bambini della scuola elementari dovrebbero cambiare. La direzione presa dalla maggioranza di governo sul giudizio per gli alunni della scuola elementare era già chiara da qualche settimana. Oggi però è stato fatto un passaggio ulteriore, con il voto a un emendamento presentato dal governo in Commissione Cultura al ddl relativo al voto in condotta, con cui si modifica la valutazione descrittiva nella scuola primaria, attualmente in vigore: in questo modo si torna al giudizio sintetico, i vecchi ‘insufficiente', ‘sufficiente', ‘discreto', ‘buono' e ‘ottimo', che secondo il ministro dell'Istruzione Valditara sarebbero più efficaci.

"Oggi la maggioranza ha votato il subemendamento del governo con cui si mette in atto la controriforma del sistema di valutazione della scuola primaria. Senza nessun confronto con il mondo della Scuola e della formazione universitaria, in un provvedimento che riguarda il comportamento degli studenti, si fa carta straccia di quanto avviato in questi primi anni attraverso i giudizi formativi, senza neppure una valutazione di merito sul grande lavoro compiuto dalle scuole", ha dichiarato in una nota Irene Manzi, responsabile Scuola del Pd.

La dem ha aggiunto: "La Scuola primaria ha perseguito l'obiettivo di una valutazione descrittiva per molto tempo, basandosi sull'esperienza della ricerca pedagogica e didattica. Perché la destra mette la parola fine a questa esperienza senza neppure valutare l'efficacia del lavoro svolto fino ad oggi?". 

"Al governo evidentemente non importa che pedagogisti, educatori, docenti universitari, insegnanti e cioè chi vive e pensa la Scuola ogni giorno abbiano chiesto al Ministro di ripensarci proprio perché la valutazione formativa mette in luce tutto il percorso di apprendimento con un'analisi sui miglioramenti e le difficoltà e su come provare a superarle insieme al docente. In una Scuola che persegue il miglioramento degli apprendimenti la valutazione non dovrebbe limitarsi a selezionare. Purtroppo, la destra usa la Scuola come terreno di scontro politico e si rifiuta di ascoltare le sollecitazioni che arrivano da chi si occupa ogni giorno di istruzione e formazione".

"Nella discussione sul ddl sulla valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, oggi la maggioranza ha votato il sub emendamento del governo, una vera e propria riforma della valutazione nella scuola primaria, che spazza via il giudizio descrittivo per tornare a quello sintetico. Una forzatura pedagogica e didattica, un errore fatto senza alcun confronto con la comunità scolastica. Si interrompe così un processo di rinnovamento della scuola e una metodologia inclusiva e attenta dei bisogni delle bambine e dei bambini, strumento di promozione della persona con funzione educativa. La maggioranza ha invece scelto una valutazione selettiva e di controllo, in un segmento cosi' importante e delicato come la scuola primaria", ha commentato la senatrice Cecilia D'Elia, capogruppo del Pd in Commissione Istruzione, ricerca e cultura.

Dopo il voto è intervenuta la stessa segretaria del Pd, Elly Schlein: "Con un emendamento approvato a colpi di maggioranza si smantella la riforma della valutazione nella scuola primaria. Una scelta ideologica presa contro il mondo della scuola e della formazione che ha chiesto a gran voce al governo di fermarsi. Per la destra evidentemente valutare significa solo rendicontare e certificare e non descrivere il percorso umano e pedagogico dei bambini e delle bambine. La scuola di Valditara non ha l'obiettivo di migliorare gli apprendimenti e dare strumenti, ma classificare e controllare. Un salto indietro nel tempo che non piace alla comunità scolastica e alle famiglie e che interrompe importante un processo di rinnovamento della scuola italiana". 

La replica di Lega e Fdi

"Schlein critica senza capire che la riforma della valutazione della scuola primaria non comporta lo smantellamento della descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini. Rimane infatti fondamentale e viene rafforzata con l'introduzione del portfolio. Lo studente resta al centro, con giudizi sintetici e chiari che sono a loro vantaggio. Chi attacca senza conoscere i fatti parla a sproposito", ha detto il deputato della Lega Rossano Sasso.

"Schlein farebbe bene ad informarsi prima di trattare argomenti delicati come quello della scuola. Se lo facesse scoprirebbe che nella riforma della valutazione della scuola primaria non è vero che viene eliminata la descrizione del percorso umano e pedagogico degli alunni, ma allo stesso sarà affiancato un giudizio sintetico più comprensibile per studenti e famiglie. La valutazione non significa stilare giudizi che non possiedono le caratteristiche della trasparenza e della chiarezza", ha detto la sottosegretaria all'Istruzione ed al Merito, Paola Frassinetti.

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