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Scuola, in arrivo agevolazioni per i docenti che prestano servizio nelle aree di montagna

Via libera dal Consiglio dei ministri alle agevolazioni per i docenti che prestano servizio nelle aree di montagna.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri di ieri ha dato il via libera, in via preliminare, al disegno di legge di promozione delle zone montane che disciplina, tra l'altro, una serie di agevolazioni per i docenti che prestano servizio presso le scuole di montagna. La notizia è stata comunicata in una nota del ministero dell'Istruzione e del Merito.

Si prevede l'assegnazione di un punteggio aggiuntivo ai fini delle graduatorie provinciali di supplenza per gli insegnanti "che abbiano prestato servizio nelle scuole di montagna, ricadenti in territori montani che presentino una situazione di particolare disagio socio – economico". Alla contrattazione collettiva nazionale sarà demandata la determinazione del punteggio aggiuntivo per le procedure di mobilità del personale docente interessato.

Al personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna – prosegue la nota del ministero – sarà inoltre concesso un credito d'imposta per la locazione di immobili, così da ristorare una parte delle spese d'affitto sostenute. "Assieme al ministro Calderoli, che ringrazio per la sensibilità dimostrata – afferma Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito -, abbiamo portato avanti un'iniziativa improntata ad equità per garantire un maggiore presidio nelle zone di montagna. In maniera coerente anche con il piano d'interventi di Agenda Sud, prosegue il nostro impegno a favore dei territori svantaggiati, affinché nessuno sia lasciato indietro. Tutti gli studenti d'Italia devono godere degli stessi servizi e delle stesse opportunità, a prescindere dal luogo in cui sono nati".

"Grazie al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, che dimostra ancora una volta l'attenzione, sua e della Lega, nei confronti dei territori più fragili e svantaggiati, finalmente viene colmata una grave lacuna del nostro ordinamento e si introducono misure importanti a sostegno della montagna", ha comentato il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega), vicepresidente Commissione Attività Produttive del Senato, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane. Il prossimo step è il passaggio in Conferenza dei Servizi, poi il ritorno in Cdm per l'approvazione definitiva e la successiva trasmissione alle Camere.

"Oltre il 35% dei territori italiani è montano, ma manca una precisa definizione di cosa è la montagna. Questa legge punta a risolvere la problematica, introducendo misure importanti a sostegno dei territori", spiega il cuneese Bergesio, che precisa: "Obiettivo del provvedimento è ridurre il divario tra aree diverse, riconoscendo e promuovendo le peculiarità delle zone realmente montane, assicurando la tutela dei diritti civili-sociali in quei territori e garantendo i servizi pubblici essenziali come scuola e sanità. Vengono inoltre previsti incentivi allo sviluppo economico e delle imprese, con agevolazioni per favorire i giovani e il ripopolamento".

La misura prevede nuovi criteri per la classificazione dei Comuni che vadano a definire le vere realtà montane, sulla base dei parametri altimetrico e di pendenza, nonché socio-economici. Il senatore della Lega prosegue: "Il varo del ddl Montagna in Consiglio dei Ministri è un segnale positivo per il Paese. Il provvedimento include interventi sui servizi pubblici, dalle scuole alla sanità, e misure per lo sviluppo economico. Il Governo da finalmente il via ad una concreta ed efficace Strategia per la Montagna Italiana, SMI, in attuazione dell'articolo 44 della Costituzione, per un riequilibrio territoriale, e delle comunità".

Le misure incluse nel ddl e la SMI sono finanziate dal Fondo per lo sviluppo delle Montagne italiane, FOSMIT, che prevede anche risorse per interventi di competenza di regioni e enti locali.

Cosa c'è nel ddl di promozione delle zone montane

Nel testo sono previste misure volte ad incentivare l'attività di medici e operatori socio-sanitari nelle zone montane, ad esempio un punteggio doppio per ogni anno di attività, credito d'imposta in caso di trasferimento, ed indennità. Per le scuole di montagna viene previsto appunto un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie ai docenti ed un credito d'imposta in caso di trasferimento.

È prevista inoltre la valorizzazione di pascoli, boschi ed ecosistemi, volta anche alla prevenzione del dissesto idrogeologico e allo sviluppo delle produzioni agroalimentari sostenibili. Altri fondi andranno alla realizzazione di casse di espansione, vasche e bacini idrici per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e far fronte alle criticità in merito alla disponibilità di risorse idriche. Viene concesso un contributo sotto forma di credito d'imposta agli imprenditori agricoli e forestali, consorzi e associazioni fondiarie che esercitano l'attività in zone montane e alle imprese che assumono lavoratori con contratto a tempo indeterminato o determinato non inferiore a 12 mesi.

Previste agevolazioni per acquisto e ristrutturazione di abitazioni principali in montagna ed è istituito il Registro dei terreni silenti per prevenire il degrado ambientale. Il ddl prevede misure di sostegno per 90 milioni di euro nel 2024, poi oltre 100 milioni dal 2025.

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