Scuola, cosa c’è nel nuovo piano welfare del ministero per gli insegnanti

Delle novità dovrebbero arrivare nel prossimo anno scolastico per gli insegnanti, e anche per il personale Ata. Alcune sono già decise, mentre per altre i tempi sembrano piuttosto fumosi. Ciò che è certo è che da una parte c'è una nuova assicurazione sanitaria integrativa che partirà a gennaio 2026 – solo per chi ha contratto a tempo indeterminato o determinato annuale, ma non si esclude di allargarla.
Dall'altra, si lavora all'idea di "alloggi a prezzo calmierato", come ha detto lo stesso ministro dell'Istruzione Valditara. Il progetto è inserito all'interno del Piano casa Italia, e per il momento non è ancora chiaro quali siano le tempistiche. Queste misure si sommano alle convenzioni già in atto, come quelle per i trasporti.
Il piano casa per gli affitti calmierati agli insegnanti
Il piano legato alle abitazioni, per il momento, è solo sulla carta. Giovedì il ministro Valditara ha annunciato che "nei futuri progetti di edilizia residenziale sociale" ci saranno anche "alloggi a prezzi calmierati" da assegnare ai docenti e al personale Ata. L'idea è di dare "particolare attenzione a quanti si trasferiscono per motivi di lavoro".
Come è noto, questo è uno dei problemi della scuola italiana: è molto comune che le cattedre restino scoperte soprattutto nelle zone più costose – le grandi città e le Regioni del Nord – perché il costo della vita è troppo alto, e molti rinunciano al trasferimento. Così diventa obbligatorio fare ricorso continuo ai supplenti.
L'intenzione alla base del progetto è quindi di venire incontro a chi viene trasferito, per insegnare o per svolgere le funzioni amministrative, tecniche e ausiliarie (Ata). Permettendo di contenere il costo dell'affitto, si renderebbe più facile il passaggio a chi si ritrova a dover lavorare in un'area dove i prezzi sono molto più alti.
Cosa ci sarà nella nuova assicurazione sanitaria integrativa
L'iniziativa più concreta è quella dell'assicurazione sanitaria integrativa che partirà a gennaio 2026. Ci sono a disposizione 65 milioni di euro all'anno fino al 2029, quando si presume che la sperimentazione andrà rinnovata o modificata. L'idea è di offrire a chi ne fa domanda (con modalità ancora ad stabilire), tra il personale docente e Ata, una copertura maggiore per varie prestazioni.
Il limite: possono accedere solo coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato, oppure un contratto a tempo determinato che duri un anno. Il ministero ha già detto che cercherà di includere, prossimamente, anche chi ha un contratto di supplenza fino al 30 giugno, ma per adesso niente da fare.
Per quanto riguarda le prestazioni coperte dalla nuova assicurazione, sono sostanzialmente di due tipi. Si parla di grandi interventi, statisticamente più rari, come quelli per tumori, patologie al cuore o altro ancora. Ma anche di interventi più comuni, come le visite dal dentista per la pulizia orale, le pratiche di prevenzione oncologica e anche le spese collegate al parto.
Le altre agevolazioni
Sanità e casa sono i principali progetti per il futuro. Per il resto, restano in vigore delle iniziative già lanciate in via sperimentale, e che potrebbero evolversi. Esiste già una convenzione con alcune aziende di trasporti – Ita Airways, Trenitalia e Italo – per offrire sconti al personale scolastico. Anche nel settore alimentare diverse gruppi e aziende si sono impegnati a lanciare sconti dedicati, dal 10% al 30%. E, infine, in alcune banche (Bpm e Unicredit) sono attive convenzioni riguardanti mutui per la casa, prestiti, conti correnti e così via.