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Scuola, arresto in flagranza per chi aggredisce i prof e carcere fino a 5 anni: cosa dicono le nuove norme

Ora chi aggredisce un docente rischia dai 2 ai 5 anni di carcere. È una delle novità introdotte da disegno di legge sulla scuola del ministro Valditara approvato ieri. Ecco cosa prevedono le norme nel dettaglio.
A cura di Giulia Casula
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Aggredire un docente sarà un reato grave, che potrebbe costare a chi lo commette fino a 5 anni di carcere. È una delle novità previste dal disegno di legge sulla scuola approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento introduce una stretta a tutela del personale scolastico che punisce chi aggredisce un insegnante o un dirigente.

In particolare, viene previsto l'arresto obbligatorio in flagranza di reato o quasi flagranza di reato, nelle ipotesi di lesioni personali a carico di professori e presidi. Pene più severe anche per lesioni al personale scolastico, che saranno punite con la reclusione dai 2 ai 5 anni (rispetto agli attuali 3-6 mesi).  Nell'illustrare le nuove norme, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha chiarito che l'arresto non scatterà se a commettere l'aggressione sono studenti minorenni.

Cosa dice la relazione al ddl Valditara sulle aggressioni ai prof

Nella relazione illustrativa visionata da Fanpage.it, si legge:

"La proposta normativa in esame reca misure volte a tutelare i docenti e i dirigenti scolastici da atti di violenza perpetrati nei loro confronti.In particolare, l’articolo 1 risponde all’esigenza di contrastare il fenomeno delle aggressioni a danno delle suddette categorie di personale scolastico garantendo a tali professionisti di poter svolgere la propria attività, finalizzata alla tutela del diritto allo studio, in condizioni di maggiore sicurezza e controllo".

Negli ultimi tempi, infatti, si è registrato in ambito scolastico un notevole aumento dei casi di violenza fisica o verbale nei confronti di chi lavora negli edifici scolastici, personale o docenti. A tal fine, il provvedimento introduce:

in un’ottica preventiva e di deterrenza, misure volte a disincentivare i comportamenti violenti a danno dei Dirigenti scolastici e del personale docente. In particolare, le disposizioni di cui al comma 1 intervengono sul codice di procedura penale, allo scopo di prevedere, in caso di episodi violenti nei contesti scolastici, l’arresto obbligatorio in flagranza.A tal fine la disposizione reca modifiche all’articolo 380 del codice di procedura penale in materia di arresto obbligatorio in flagranza. La scelta normativa è quella di estendere le fattispecie di arresto obbligatorio in flagranza di cui all’articolo 380 del codice di procedura penale, ricomprendendovi anche quelle condotte che si concretizzano in atti di violenza che cagionano lesioni personali al personale scolastico ivi inteso quale dirigente scolastico o a un membro del personale docente.

Viene prevista inoltre, "una pena aggravata a carico di chiunque arrechi lesioni personali, indipendentemente dalla loro gravità, ai predetti professionisti durante l’esercizio delle loro attività". Nello specifico:

Ai sensi di tale comma viene introdotta l'ipotesi di lesioni personali cagionate al dirigente scolastico o a un membro del personale docente della scuola, nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio nell’ambito del reato speciale di lesioni personali dell’articolo 583-quater ai sensi del quale si applica la reclusione da due a cinque anni e in caso di lesioni personali gravi o gravissime si applicano le pene di cui al comma primo del medesimo articolo del codice penale.

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