Scontro tra i vicepremier, Di Maio: “I fatti si fanno al Mise”. Salvini: “Bado alla sostanza”

Botta e risposta tra i due vicepremier del governo giallo-verde, dopo l'incontro di ieri tra il ministro degli Interni Matteo Salvini e gli imprenditori. Il leader leghista ieri ha ricevuto al Viminale le associazioni di categoria, come Confindustria ad Ance. i giornalisti questa mattina hanno chiesto al vicepremier pentastellato se si fosse sentito ‘scavalcato': "Tutti i ministri hanno il dovere di incontrare sempre le imprese. Come ha detto il presidente Boccia ora ci aspettiamo i fatti e i fatti si fanno al Mise, perché è il Mise che si occupa delle imprese", ha risposto Di Maio, che ha giudicato comunque "positivo" l'incontro di ieri al ministero degli Interni. Il ministro Salvini da Milano ha commentato così: "A me interessa la sostanza, io incontro, ascolto, trasferisco, propongo, miglioro poi a me interessa che il governo nel suo complesso aiuti gli italiani. Ognuno fa il suo".
Domani Di Maio avvierà infatti un tavolo di lavoro al suo dicastero: "Noi riuniamo domani 30 sigle, ieri c'erano poco più di dieci sigle. Il nostro obiettivo è creare un tavolo permanente che segua il percorso della legge di bilancio e del decreto semplificazioni. La novità saranno sull'abbassamento dei costi del lavoro, il pagamento dei debiti della PA e la sburocratizzazione".
Un altro scontro che si sta consumando in queste ore è quello sul taglio delle pensioni d'oro: "È nel contratto, ci sarà", ha assicurato Salvini, ma "secondo me nella forma più utile: un blocco degli aumenti per le pensioni non coperte dai contributi sopra i 5mila euro", ha affermato a margine di un incontro nella sede di Assolombarda. "Mi sembra un segnale di giustizia e equità sociale", ha ribadito. A chi lo incalzava domandandogli se l'altro vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro sia d'accordo con questa posizione, ha replicato: "Di Maio la pensa così, poi sulla forma con cui intervenire il dibattito è aperto". Il taglio riguarderà comunque "poche centinaia o migliaia di persone" ha precisato, quindi se le loro pensioni "non sono coperte dai contributi, sono soldi che devono tornare indietro" ha concluso.
Luigi Di Maio questa mattina è apparso risoluto: "Si devono tagliare, tutte. Ribadiremo la nostra posizione al presidente del consiglio e nelle riunioni di maggioranza. Sono sicuro che nessuno sarà così suicida dal bloccare pensioni d'oro", ha detto a margine della firma di un protocollo con la regione Lazio per portare il wi-fi gratuito nelle zone colpite dal terremoto del 2016.