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Scontri a Torino tra polizia e manifestanti per lo sciopero, Salvini: “Delinquenti, meritano la galera”

Matteo Salvini ha commentato gli scontri che si sono verificati oggi a Torino tra la polizia e e alcuni manifestanti del corteo organizzato per lo sciopero generale di Cgil e Uil. “Sono delinquenti”, ha detto il vicepremier, che ha chiesto l’identificazione dei responsabili.
A cura di Giulia Casula
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"Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera". Così Matteo Salvini ha commentato i disordini che si sono verificati oggi tra le forze dell'ordine e alcuni partecipanti al corteo organizzato per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil.

Nei pressi della stazione di Porta Nuova dei manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di polizia sferrando calci e pugni e sono stati respinti a manganellate da parte degli agenti. Il vicepremier ha chiesto di identificare i responsabili, ribadendo la sua ferma condanna. I manifestanti si sono poi spostati a Porta Susa dove hanno occupato i binari per alcuni minuti.

A Piazza Castello invece, uova con vernice rossa e fumogeni sono stati lanciati contro le forze dell'ordine schierate davanti alla prefettura di Torino. Durante la protesta, inoltre, sono state bruciati dei fantocci con i volti di Giorgia Meloni e di Salvini.

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha parlato di "un clima pesante alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee" e ha ringraziato le forze di polizia per il loro operato.

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha condannato quanto accaduto. "Atti violenti, immagini bruciate di esponenti di governo, scene da guerriglia urbana e binari bloccati non sono modalità con cui manifestare civilmente la propria legittima opinione. Mi auguro che cessino fatti di questo tipo, che contrastano con il dibattito democratico e avvelenano il clima", ha dichiarato.

Anche la vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Augusta Montaruli si è schierata contro gli antagonisti che "da perfetti burattini, dimostrano di seguire alla lettera gli incitamenti alla rivolta sociale lanciati nelle scorse settimane dal segretario generale della Cgil Landini e si scagliano contro le forze dell'ordine bruciando foto del presidente Meloni e di alcuni ministri. Ancora una volta la città di Torino vive scene di periodi bui che speravamo tutti fossero dimenticati", ha dichiarato, rivolgendo la sua vicinanza alle "donne e agli uomini in divisa, oltre che agli esponenti di governo".

Da Forza Italia è intervenuto il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè. "Con gli incidenti, gli ennesimi, a Torino si raccolgono i frutti avvelenati di un terreno concimato dall'irresponsabile narrazione di chi invita alla ‘rivolta sociale' o cavalca l'antisemitismo", ha detto con un chiaro riferimento al segretario della Cgil, Maurizio Landini. "I sindacati che hanno proclamato e organizzato lo sciopero hanno acuito le tensioni con proclami intrisi di odio e a farne le spese, ancora una volta, sono le forze dell'ordine – a cui va incondizionata, solidarietà – e una città sfregiata dalla violenza. Questo clima deve essere rasserenato e ricondotto a un confronto civile e democratico: a doversene fare carico dovranno essere proprio quelli che hanno incendiato le menti di chi si è reso responsabile dei disordini", ha aggiunto.

Dichiarazioni di condanna anche da Italia Viva. "L'espressione del dissenso non può mai sfociare in scontri aperti con le forze dell'ordine e atti di intimidazione nei confronti delle persone. Siamo e saremo sempre dalla parte degli agenti", hanno scritto in una nota. "Spiace che i soliti antagonisti, centri sociali e pro pal abbiano approfittato dello sciopero generale e del corteo per mettere in atto una guerriglia urbana. Bruciare fantocci di personaggi politici o occupare binari del treno non sono forme di protesta legittime. È necessario abbassare i toni e riportare il confronto a modalità consone a una democrazia", hanno aggiunto.

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