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Elezioni Regionali 2025

Schlein sfida Meloni alle Regionali: “Csx unito, Pd è il perno”. Ma Conte avverte: “M5s non è un cespuglio”

Dal palco di Reggio Emilia, a chiusura della Festa nazionale dell’Unità, Elly Schlein sugella l’unità del centrosinistra, che si presenta unito alle prossime elezioni regionali: “Dico a Giorgia Meloni abituatevi, perché non ve lo facciamo più il favore di dividerci e uniti vi batteremo”. Ma Conte avvisa: “Lavoriamo regione per regione per costruire un progetto. Non ci possiamo dichiarare alleati, noi siamo una forza diversa, abbiamo una storia diversa dalla Quercia coi cespugli intorno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: La segretaria del Pd Elly Schlein è intervenuta questa sera in chiusura della Festa nazionale dell'Unità, a Reggio Emilia, e ha lanciato la sfida al centrodestra di Giorgia Meloni, in vista delle prossime elezioni regionali, che si terranno a fine mese in Valle d'Aosta e Marche, e poi a seguire in Calabria, Toscana, Puglia, Veneto e Campania.

Schlein ha rivendicato la capacità del centrosinistra per questa tornata elettorale di esprimere in ogni competizione un candidato unico del campo largo (con l'unica eccezione di Azione, che si è sfilata): "Ecco il senso della sfida: costruire un Pd che sia sempre più simile alle Feste dei suoi militanti. Costruire un progetto nuovo che si nutre delle culture da cui è nato, mescolandole", ha affermato dal palco. "Un partito plurale, e teniamocelo stretto in mezzo a tutti questi partiti personali. Abbiamo perseguito testardamente un obiettivo: unità, unità, unità. Siamo orgogliosi di aver costruito un'alleanza di centrosinistra in tutte le Regioni al voto. Avanti uniti, non succedeva da 20 anni. Dico a Giorgia Meloni abituatevi perché non ve lo facciamo più il favore di dividerci e uniti vi batteremo, prima alle regionali, poi alle politiche".

"Sono convinta che riusciremo, passo dopo paso, a costruire l'alleanza progressista che vincerà alle prossime politiche, per cambiare questo paese. L'alternativa è qualcosa di più di un'aspirazione, è concreta, è realtà. Ci mettiamo insieme non contro qualcuno ma per una visione condivisa. Non per il potere", ha detto la segretaria dem. "Il Pd è il perno di questa alternativa e lo mettiamo al servizio di un progetto".

Al contrario il centrodestra è alla ricerca dei candidati per le ultime tre Regioni al voto, per le quali si profila un election day, probabilmente il 23 novembre (anche se non c'è ancora ufficialità). "Fateci sapere", ha detto la segretaria Pd, con ironia, riferendosi ai candidati del centrodestra che sfideranno Manildo in Veneto, Fico in Campania e Decaro in Puglia.

La risposta di Meloni a Schlein

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un post su Facebook ha scritto un messaggio indirizzato alla segretaria del Pd Elly Schlein, per rispondere alle due dichiarazioni da Reggio Emilia: "La differenza è semplice: noi siamo uniti da valori comuni e da una visione, loro solo dall’ossessione di battere noi", ha scritto in un post, in cui ha ricondiviso le parole della leader dem.

Conte avvisa Schlein: "Non siamo alleati del Pd, progetto per mandare a casa Meloni"

Poco prima del discorso di Schlein dal palco di Reggio Emilia, il leader del M5s Giuseppe Conte ha lanciato un avvertimento e ha fatto un distinguo: "Col Pd non siamo alleati, stiamo creando un progetto politico per mandare a casa Meloni. Abbiamo costruito un progetto nelle regionali, non dichiarando a priori che siamo alleati. Lavoriamo regione per regione per costruire un progetto. Non ci possiamo dichiarare alleati, noi siamo una forza diversa, abbiamo una storia diversa dalla Quercia coi cespugli intorno", ha detto il presidente del M5s alla festa del Fatto Quotidiano, in corso a Roma. "È prioritario mandare a casa la Meloni".

"Alcuni scrivono che ieri alla festa dell'Unità c'era un clima diverso e oggi fanno titoli sul fatto che non siamo alleati. Non vorrei essere frainteso. Noi ogni giorno lavoriamo e lo abbiamo dimostrato anche nelle regioni, per costruire un progetto per contrastare questa destra che nei fatti si presenta estremista. Ma attenzione: alleati saremo quando convergeremo su un progetto progressista nero su bianco", ho sottolineato Conte.

Insomma l'ex premier ha voluto sottolineare ancora una volta che al centro va messo sempre il programma. "Non è sufficiente solo vincere o costruire un accordo o un finto accordo per poi andare a Chigi, altrimenti facciamo la fine dell'Unione di Prodi e ci sciogliamo dopo un attimo. Il programma – ha detto Conte – deve essere realmente condiviso. L'affidabilità dei compagni di viaggio è fondamentale. Faremo di tutto per evitare accozzaglie o armate Brancaleone". Interpellato poi su una possibile convergenza anche con Italia viva di Matteo Renzi, la platea ha mostrato scetticismo. Conte prima ha cercato di sviare, "adesso non ha molto senso dire tizio si o tizio no", poi ha aggiunto "anche se la platea qui si è già espressa e in modo chiaro. È una platea avveduta…".

Il nodo comunque resta quello del candidato premier per il centrosinistra. La questione è stata posta sia a Roma e Reggio Emilia, dove i due leader ‘si sono scambiati il posto' nel giro di 24 ore. A decretare il nuovo leader del centrosinistra saranno primarie di coalizione o si farà una conta dei voti alle urne? Per Conte "non sarà mai una questione di ambizione personale" ha sottolineato. "Possiamo suicidarci oggi appellandoci a una regola che ci faccia individuare astrattamente un candidato che poi non è competitivo? Volete portarci alla sconfitta?", ha detto alla kermesse del Fatto al Circo Massimo. "Non c'è un criterio per stabilire chi sarà il candidato premier. Se siamo una coalizione decideremo insieme", ha ribadito la leader dem dallo stesso palco.

Stessa linea ripetuta dal presidente Pd Stefano Bonaccini, a margine della festa dell'Unità: il candidato premier del centrosinistra lo "decideremo insieme a tutti gli altri", "credo davvero sia inutile che discutiamo adesso. Dopodiché, per definizione, la segretaria del più grande partito" della coalizione, "del Partito democratico, ovviamente è una persona che può essere candidata a quel ruolo".

"Ma ripeto – ha aggiunto – oggi è presto, rischia di essere un dibattito davvero sfinente, mentre la gente fa fatica arrivare a fine mese, non riesce più a curarsi. Io mi concentrerei su quei temi. Poi vedrete che sapremo decidere anche quello, insieme a una coalizione che io spero fra due anni non faccia gli errori sciagurati che fece tre anni, fa quando la destra si presentò unita e noi ci dividemmo per tre e ognuno per sé".

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