L’assessore ligure che non vuole i migranti e li chiama “Mao Mao”

"Arrivano i Mao Mao, sto pensando di togliere il red carpet". Si esprime così l'assessore regionale della Liguria all'agricoltura, il leghista Stefano Mai, che pubblica l'inappropriato commento sul suo profilo Facebook. Il commento è stato già rimosso da Mai, ma ha fatto in tempo a scatenare un vespaio di polemiche. L'assessore si riferiva all'arrivo di 6 migranti in un alloggio del bordo di Zuccarello, in provincia di Savona, gestito da una cooperativa. Mai è stato sindaco del paesino savonese. Subito dopo aver rimosso il post ne ha aggiunto un altro in cui invita gli utenti a non esagerare con le polemiche, perché potrebbero incorrere in una denuncia.
Il termine dispregiativo "Mao Mao", o più correttamente ‘Mau Mau', utilizzato per indicare genericamente le persone africane, deriva dal nome di un gruppo militare di nazionalisti attivo in Kenya negli anni Cinquanta con l'obiettivo di scacciare i coloni inglesi.
Lo sfogo di Mai ha suscitato la reazione del gruppo regionale del Pd: "Ancora una volta si cavalcano paure e insicurezze anziché affrontare con serietà il problema. Fomentare odio e divisioni non è certo un buon servizio reso alla cittadinanza, che ha certamente diritto alla sicurezza. Uno sforzo necessario, ma complicato, quello di far convivere solidarietà e sicurezza, che dovrebbe essere favorito dalla politica e dai politici". Secondo il Gruppo del Pd Mai si muove sulla falsariga del presidente Toti e aggiunge nel comunicato: "Innanzitutto su un tappeto rosso steso da un'amministrazione pubblica e pagato con i soldi della collettività cammina chiunque, com'è giusto e ovvio. Appare comunque chiaro come Mai voglia emulare il suo presidente, noto per aver parlato solo poco tempo fa di bestie nere".