Sassuolo, la Lega vuole punire la carità: multe di 56 euro per chi concede l’elemosina

Il Comune di Sassuolo guidato dal sindaco leghista, Gianfrancesco Menani, vuole modificare l'Articolo 61 del Regolamento della polizia urbana, quello riguardante l'accattonaggio, e introdurre una multa di 56 euro per chi fa la carità. La proposta avanzata da Giovanni Gasparini, capogruppo del Carroccio, è stata approvata nel Consiglio comunale dello scorso 27 aprile, riunito in videoconferenza. Di fatto, si vieta "l'accattonaggio in luogo pubblico e aperto al pubblico con molestia insistenza ed offesa alle persone" e si proibisce "a chiunque di offrire denaro, generi alimentari, vestiario o altre simili utilità".
La proposta ha generato non poche polemiche, riscontrando attenzione mediatica a livello nazionale. Il sindaco Menani ha accusato l'opposizione di alimentare polemiche "non obiettive e travisatrici del sentimento solidale della città di Sassuolo", spiegando che la modifica del Regolamento si impone di "intervenire su chi importuna arricchisce organizzazioni malavitose che nemmeno sanno cosa sia la carità cristiana".
Le accuse da parte dell'opposizione
Gasparini, che ha avanzato la proposta in Consiglio comunale, l'ha definita "uno strumento strumento che servirà a disincentivare certe attività e a mantenere alta l’attenzione sul decoro degli spazi pubblici". Il capogruppo leghista ha quindi aggiunto che non si può permettere "una carità indiscriminata". E ha quindi spiegato che i nomi di chi sarà sorpreso a fare l'elemosina, aiutando i moltissimi poveri la cui situazione diventa ancora più fragile nell'emergenza coronavirus, sarnno "segnalati in modo informale" e iscritti in un apposito registro. La multa vera e propria scatterà solo dopo un certo numero di segnalazioni.
Subito sono scattate le accuse da parte del Partito democratico: l'opposizione dem in Consiglio comunale ha diffuso una nota in cui ha definito la proposta come "assurda" e intenzionata a colpire "la cultura della solidarietà". La vicenda è stata anche portata all'attenzione nazionale dal senatore Stefano Vaccari, che tramite il profilo nazionale del partito scrive su Facebook: "Per mano del consigliere leghista Gasparini, il comune guidato da Menani ha infatti intenzione di creare una lista di proscrizione che includa i nomi dei cittadini che fanno la carità. Così da sanzionarli. Si rimane attoniti di fronte ad un’oscenità simile. Oscenità, sì. Perché punire, e mettere alla gogna, chi decide di aiutare o dare qualcosa da mangiare a chi ha fame e non ha niente, non è solo sbagliato: è osceno. Umanamente proprio, neanche politicamente".
E ancora: "Perché questa non è politica: è aberrazione della morale. È violenza dell’etica, sopruso del concetto stesso di umanità. Perché sottace un meccanismo perverso e disumano: mettere a sistema un modello che, progressivamente, scoraggi le persone ad essere umane. E che lo faccia con la paura. La storia di accoglienza nel dopoguerra in quelle terre dei lavoratori sardi e del sud grida vendetta. Un “capolavoro” da film dell’orrore quello che la Lega vuole fare a Sassuolo. Un “capolavoro”, ci scuserete, a cui ci opporremo con tutte le nostre forze".
Il videomessaggio del sindaco
Dopo la bufera di polemiche, il sindaco di Sassuolo ha deciso di intervenire sulla faccenda con un videomessaggio pubblicato dal profilo del Comune: "Il nostro fine è quello di prendere di mira gli accattoni, i parcheggiatori abusivi, coloro che stazionano davanti ai supermercati e strattonano il carrello per ricevere un euro, tutta questa gente. La vecchietta che chiede l'elemosina non riceverà mai una sanzione", ha detto il sindaco. Aggiungendo che è stato strumentalizzato l'articolo che tratta "questi comportamenti illeggittimi" e specificando che non si vuole "colpire chi ha veramente bisogno".
A questo proposito il primo cittadino di Sassuolo ha anche affermato che sia in atto una collaborazione sul territorio con la Caritas, che avrà il compito di segnalare i cittadini in situazioni vulnerabili che vengono poi presi in carico dai servizi sociali. "C'è la disponibilità a modificare l'articolo 61 del regolamento di polizia urbana, perché l'obiettivo è colpire la malavita che sta dietro il racket oltre all'accattonaggio molesto, non chi aiuta gli altri", ha quindi precisato il sindaco. Che ha poi concluso: "Abbiamo sbagliato? Non lo so, so che come sindaco mi dico pronto anche a modificare l'articolo, adesso. Noi, di sicuro, aiutiamo le persone in difficoltà".
Anche dalla chiesa sono però arrivate le critiche. Don Matteo Prosperini, direttore della Caritas diocesana di Bologna, ha commentato: "Credo che la politica, prima di compiere queste scelte, debba interpellare anche le realtà e le associazioni del territorio, che con la povertà hanno a che fare ogni giorno. Sicuramente anche il tempismo non è dei migliori; dubito che, in un momento così delicato, questa possa essere la priorità di una amministrazione".