Sanità, il ministro Lorenzin annuncia: “Investiremo in ricerca e innovazione”

Il ministro della salute Beatrice Lorenzin anuncia quella che definisce una piccola "rivoluzione" nel campo della sanità. Dopo anni di tagli, infatti, è stato definito il nuovo "Patto per la salute", operazione che punta a razionalizzare le spese: "Ogni euro che risparmieremo sarà reinvestito in servizi ai cittadini, in ricerca, in innovazione. La filosofia è che la Sanità non è solo un costo ma anche un investimento". Il ministro, 42 anni, in forza nel Nuovo Centrodestra, è una dei pochi elementi riconfermati da Renzi nella squadra di governo. Da sempre si batte contro i tagli lineari e a favore di una riorganizzazione più attenta, che salvaguardi la qualità del servizio e garantisca al contempo sostenibilità: in un'intervista rilasciata al Messaggero dichiara di puntare "nella ricerca, nell'innovazione biomedica" per produrre reddito, sviluppare l'indotto e offrire cure innovative ai pazienti.
Lorenzin: aumento della spesa sanitaria del 2% nei prossimi 10 anni
Secondo il ministro il progressivo invecchiamento della popolazione italiana farà lievitare i prezzi della sanità: +2% nei prossimi 10 anni. I soldi, però, vanno necessariamente trovati senza effettuare tagli drastici ma puntando sulla medicina preventiva e una complessiva riorganizzazione del sistema. E a proposito delle Regioni Lorenzin afferma: "Le Regioni per la prima volta hanno accettato un nuovo sistema che le aiuterà nei piani di rientro, soprattutto per quelle che hanno dei grossi carichi di debito. In primo luogo non saranno più i presidenti delle Regioni a fare i commissari ad acta. E poi ci sarà una nuova vigilanza digitale che le aiuterà nei controlli dell'efficienza delle strutture".
Lorenzin: "Task force contro la malasanità"
Più potere centrale a livello ministeriale, dunque, al fine di evitare sprechi. Il ministro annucia la creazione di una task force che avrà "la capacità di andare nelle Asl con dei problemi e risolverli senza aspettare anni, ma in pochi mesi. Se un reparto di urologia fornisce meno prestazioni e costa di più della media, è evidente che c’è un problema e bisogna intervenire. Inoltre la trasparenza garantisce una maggiore vigilanza su fenomeni di corruzione e malasanità".