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Salvini promette che non andrà più al governo con la sinistra e il Movimento 5 stelle

Il leader della Lega dice di non sapere nulla del piano italiano per la pace in Ucraina e spinge ancora affinché l’Italia non invii nuove armi a Kiev.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Un governo con la sinistra è irripetibile". A promettere che non si alleerà più con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle è Matteo Salvini. In una lunga intervista all'Ansa spiega che il PD è troppo legato a riforme come Ddl Zan e Ius soli, osteggiate dalla Lega, mentre i 5 stelle "dicono no ai termovalorizzatori". Quindi rilancia sui temi che per lui sono prioritari: pensioni, lavoro e pace fiscale.

In particolare sulle pensioni il leader del Carroccio paventa il rischio che si torni alla legge Fornero. "Se in manovra non si fa nulla – avverte- torneremo lì ed è impensabile: i prossimi mesi saranno duri per le imprese ed il terziario per cui sarebbe un problema innalzare l'età pensionabile, noi siamo pronti a fare le barricate. Con i sindacati vorrei fare un percorso comune per arrivare a quota 41".

Capitolo Ucraina. Salvini insiste ancora con il monito al governo e alla maggioranza, chiedendo di non ripetere un voto in Parlamento per l'invio di armi a Kiev. "Io non voglio peccare di ottimismo – spiega- però mi sembra che entrambe le parti chiedano di ragionare. Anche nella leadership Usa, al di là di Biden, si fa strada la ricerca di un confronto". Per il leader della Lega l'arma più potente rimane "la diplomazia, senza missili o testate" e per questo ribadisce di essere pronto ad "andare dovunque e incontrare chiunque per ottenere il cessate il fuoco".

Quindi misconosce il piano Di Maio per raggiungere la pace. "Noi della Lega non ne sappiamo nulla" lo gela. Quanto alla legge elettorale si dice favorevole al maggioritario, ma auspica che rimanga l'attuale sistema (il Rosatellum), che secondo gli ultimi sondaggi favorirebbe il centrodestra rispetto a un eventuale ritorno al proporzionale. Salvini interviene poi sulle prossime elezioni amministrative, commentando i litigi nel centrodestra. "Ci sono frizioni e rotture a livello locale che io ad esempio avrei evitato – dice- Nei prossimi giorni ad esempio sarò a Parma, dove c'è il candidato di centrodestra contro un esponente di Fratelli d'Italia". In Sicilia, dove i tre partiti si devono ancora mettere d'accordo sull'eventuale conferma di Nello Musumeci, per il leader de Carroccio "è giusto che decidano i siciliani".

Infine assicura che la lista "Prima l'Italia", presentata proprio nella regione del Sud Italia per aggregare leghisti e moderati, "non è un nuovo logo, ma la richiesta di alcuni amministratori locali di avere un contenitore più ampio per coinvolgere civici e autonomisti: la Lega è Lega e rimarrà Lega". Quindi nessuna fusione in vista, almeno per ora, con Forza Italia, come confermato ai microfoni di Fanpage.it da Maurizio Gasparri.

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