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Salvini contro il gip di Agrigento: “Togliti la toga e candidati con la sinistra a fare politica”

Matteo Salvini torna a scagliarsi contro la magistratura, accusando il gip di Agrigento di aver liberato “una tedesca fuorilegge”. Per il ministro dell’Interno, la decisione con cui è stata scagionata Carola Rackete è stata una “sentenza politica profondamente sbagliata che rischia di essere un terribile precedente per chi pensa che infrangere la legge in Italia non comporti nemmeno mezz’ora di galera”.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, torna ad attaccare la magistratura sul caso della Sea Watch 3. In mattinata, l'Associazione nazionale magistrati ha replicato in una nota alle parole di leader leghista, che accusava i giudici di fare politica per non aver convalidato l'arresto della capitana Carola Rackete: "Ancora una volta, commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria, disancorati da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici, che rischiano di alimentare un clima di odio e di avversione, come dimostrato dai numerosi post contenenti insulti e minacce nei confronti del gip di Agrigento pubblicati nelle ultime ore".

In una diretta Facebook, il ministro afferma di non essere riuscito a dormire a causa "della sentenza di questo giudice che ha liberato una ricca tedesca fuorilegge che ha rischiato di schiacciare contro il molo di Lampedusa una motovedetta della guardia di finanza con dei militari a bordo. ‘È stato un errore' ha detto la capitana, e ha trovato un giudice che l’ha rimessa in libertà senza limitazioni. Ha infranto le leggi, ha disobbedito all’alt della Guardia di finanza e ignorato l’ordine delle autorità di mare, ma è libera". E ancora: "Ma vattene in Germania, ma tornatene al tuo Paese a fare danni e mettere in pericolo la vita di chi già la mette a rischio ogni giorno per difendere il Paese".

Salvini si scaglia contro chi "vorrebbe dare lezioni di moralità all'Italia", intimando allora a tedeschi, olandesi e francesi, di aprire i propri porti e "lasciare noi a difendere la nostra storia, la nostra cultura i nostri confini". Il ministro poi continua: "Noi ci stiamo scervellando per aiutare gli italiani ad avere un lavoro stabile, a tornare a risparmiare e avere certezze per il futuro e qualcuno invece passa le sue giornate a pensare agli immigrati, ai clandestini, agli scafisti, ai trafficanti e ai delinquenti tedeschi. E li mette pure in libertà. C’è un giudice italiano che lo ha permesso". Rivolgendosi poi direttamente al giudice in questione: "Togliti la toga e candidati con la sinistra a fare politica. Se a qualche giudice non piace una legge approvata dal Parlamento italiano, eletto dagli italiani, si candidi. Questa mattina l’Associazione nazionale magistrati mi ha attaccato più volte. Ma con tutti i problemi che stanno emergendo al vostro interno, scambi di poltrone, scambi di viaggi, di procure, di favori, non penso che sia il momento più adatto per dare lezioni agli altri".

Salvini: "Ci vuole una bella riforma della magistratura"

Per il leader del Carroccio ci vuole una riforma della magistratura. "Pensate al contrario, a una nave italiana con equipaggio italiano che forza le leggi tedesche entrando in un porto tedesco mettendo a rischio la vita dei militari tedeschi. Ma secondo voi avrebbe trovato un giudice tedesco disposto a liberarli dando una pacca sulle spalle?", chiede sarcasticamente Salvini. Commentando poi le dichiarazioni del gip di Agrigento per cui non si può considerare la nave della Guardia di finanza come una nave da guerra, esclama: "Figuriamoci, è un pedalò! I finanzieri vanno sul pedalò! Gli mettono una divisa per gioco. È stato un semplice errore cercare di schiacciarli contro la banchina, certo. Vorrei che questo giudice parlasse con i genitori di quel ragazzi che hanno rischiato di morire schiacciati per capire se prova o no vergogna. Facile fare sentenze sulla pelle degli altri".

Raccontando della visita alla scuola di Polizia di Nettuno, dove si sta sperimentando l'uso delle pistole elettriche, Salvini sostiene anche che qualche giudice potrebbe dimostrarsi contrario anche all'uso di queste pistole: "Mandiamoli pure in giro con la fionda i nostri militari, mandiamoli in giro con dei fiori. Le motovedette della Guardia di finanza disarmiamole tutte. Ma anche le navi della marina e gli aerei dell’areonautica, riempiamoli di tulipani! Niente armi, altrimenti magari c’è un giudice che si offende. Margherite per i poliziotti e i carabinieri, così nessuno si offende. Anzi, diamogli dei ventagli perché fa caldo. Cosi alla prossima comandante Carola facciamo aria. Prego venga pure in porto a scaricare i suoi duecento clandestini. Se non vuole andare in Tunisia, a Malta, in Grecia, in Corsica, non ci vada! Mi raccomando venga in Italia perché se no qualche giudice e qualche giornalista si offende. Se non viene in Italia i parlamentari del Pd dove vanno a farsi il weekend al mare? Cosa c’è di meglio di una bella Ong a Lampedusa". Dichiarando di aver letto le motivazioni per cui il giudice ha deciso di liberare "questa signorina ricca e viziata", Salvini continua sarcasticamente: "La motovedetta della Guardia di finanza non sarebbe una nave da guerra. No, è una canoa. Mandiamo tutti i finanzieri con il costumino, le ciabattine, il secchiello e la paletta, così nessun giudice si offende. Disobbedire alle leggi di un governo, di un parlamento si può fare: tutti a casa della giudice!".

"Una sentenza politica ha liberato una criminale"

Ironia per non piangere, prosegue il ministro, affermando che una sentenza del genere non può far altro che far piangere "gli italiani quelli veri". Per Salvini, comunque ci sarebbero ancora giudici che vogliono applicare la legge: "E quindi conto su di voi, donne e uomini della giustizia con la g maiuscola. Conto su di voi, la stragrande maggioranza della magistratura sana, che è stufa dell’uso politico della giustizia e che amministra la legge obiettivamente, in modo trasparente e senza fini politici. Perché nessuno mi toglie dalla testa che quella di Agrigento sia una sentenza politica, la liberazione di una criminale. Dal ministero dell’interno abbiamo chiesto alla magistratura l’autorizzazione quanto meno a mettere la signorina tedesca sul primo aereo tedesco per riportarla a fare del bene in Germania, a mettere a rischio la vita dei militari tedeschi e non più dei militari italiani. Vediamo se ci sarà almeno un giudice che ci permetterà di accompagnare educatamente la ricca e viziata fuorilegge tedesca sul primo aereo destinazione Berlino". La magistratura ha però deciso che Carola Rackete dovrà rimanere in Italia almeno fino al 9 luglio, data in cui sarà interrogata in seno all'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Non sarà quindi espulsa dall'Italia, come avrebbe voluto Salvini.

"Ripeto questa riflessione: una nave italiana in acque tedesche, che infrange leggi tedesche, che mette a rischio la vita dei militari tedeschi, finisce in galera o a spasso? Secondo me non trovano un giudice tedesco così generoso, solidale, accogliente e di sinistra. Lotterò perché l’Italia torni ad essere un Paese rispettato. Già dei passi li abbiamo fatti, ma la riforma della magistratura è un altro di questi. È stata una sentenza politica. Una sentenza politica profondamente sbagliata che non fa bene all’Italia e che rischia di essere un terribile precedente per chi pensa che infrangere la legge in Italia non comporti nemmeno mezz’ora di galera. Lo dico seriamente al giudice, ha sbagliato e ci ripensi. Un bacione", ha concluso il vicepresidente del Consiglio.

Bonafede: "Le sentenze vanno rispettate"

"Non entro nelle polemiche sulle sentenze", ha affermato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Il mio obiettivo è togliere la giustizia dal pantano della politica. Certo, si può essere d'accordo o meno, però le sentenze vanno sempre rispettate. E vorrei dire che non necessariamente dietro una sentenza con cui non si è d'accordo c'è una connotazione politica". Bonafede sottolinea poi di non cercare lo scontro con nessuno, "tantomeno con Salvini", con cui afferma di portare avanti un importante lavoro in materia di giustizia. "L'autonomia della magistratura è sancita dalla Costituzione. Si può essere d'accordo o meno su una sentenza, ma non si dovrebbe arrivare ad attaccare il singolo magistrato dicendogli di togliersi la toga e candidarsi", conclude il ministro.

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