Salvini accusato di sequestro di persona, Di Maio: “Da M5s sì all’autorizzazione a procedere”

Sul caso della Nave Gregoretti il M5s voterà a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini accusato del reato di sequestro di persona. Lo ha annunciato questa sera il leader del Movimento e Ministro degli Esteri Luigi di Maio. "Qui non si stratta di fare o no un favore a qualcun. Noi a gennaio o febbraio di quest'anno saremo chiamati a riconoscere l'interesse pubblico prevalente a bloccare una nave: ma stiamo parlando di una nave bloccata a luglio quando gli altri Paesi europei che venivano chiamati si offrivano per la redistribuzione dei migranti" ha sottolineato Di Maio interpellato in serata sulla questione nel corso della trasmissione televisiva "Porta a porta". A chi gli contesta un voto diametralmente opposto da parte del M5s sull'analogo caso della Nave Diciotti, quando Salvini era ancora alleato di Governo nel primo Esecutivo a guida Conte, Di Maio replica che si è trattato di due momenti diversi.
"Quando un anno prima bloccammo la Diciotti, era perché l'Europa non ci ascoltava. Facemmo la voce grossa e poi riuscimmo ad ottenere la redistribuzione in altri Paesi europei. Un anno dopo, la redistribuzione funzionava, quindi il blocco della Gregoretti non fu un'azione decisa dal governo, ma dal ministro dell'Interno Salvini" ha ricostruito infatti Di Maio, aggiungendo: "In questo caso l'interesse pubblico prevalente non c'era, fu un'azione personale, tanto che dopo li fece sbarcare. Noi voteremo contro l'interesse pubblico prevalente"
Il caso riguarda la nave Gregoretti della Guardia costiera italiana che con 131 migranti a bordo salvata dal mare fu bloccata per ordine dell'allora Ministro Salvini. Un comportamento che, secondo il tribunale dei ministri di Catania, ha comportato un abuso di potere per aver "determinato consapevolmente l’illegittima privazione della libertà dei migranti, costretti a rimanere in condizioni psico fisiche critiche a bordo". A dare notizia della richiesta di autorizzazione a procedere è stato stamattina lo stesso Matteo Salvini che così ha commentato: “Rischio fino a 15 anni di carcere, ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l’interesse del suo Paese”.