Saccomanni pronto a lasciare: l’aumento dell’Iva è inevitabile

Al centro delle polemiche c'è ancora una volta l'operato del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Come già successo per la questione Imu, infatti, nelle ultime settimane si sono moltiplicati i tentativi di tirare per la giacca il titolare di via XX settembre, che si è trovato stretto nella morsa della fronda dei realisti (di quei ministri e quella parte di maggioranza che considerano necessario fare delle scelte ben precise per non disperdere il residuo margine di manovra dell'esecutivo sui temi economici) e dei falchi del Popolo della Libertà, che premono affinché il Governo rinunci definitivamente all'aumento dell'Iva e che già hanno portato a casa un risultato fondamentale sulla tassazione della prima casa.
A completare il quadro concorrono le complicatissime manovre per far quadrare i conti nella legge di stabilità e lo sforamento del rapporto del 3% fra deficit e Pil, altra mazzata dopo la constatazione del fatto che il nostro Paese è l'unico fra qu3elli del G7 ad essere ancora in recessione. A far "chiarezza" sulle intenzioni di Saccomanni, è un fondo del direttore del Corsera: "Il pensiero di Saccomanni è così riassumibile. Dobbiamo trovare subito 1,6 miliardi per rientrare di corsa nei limiti del 3 per cento. Poi si dovrà concordare una tregua su Iva e Imu, rinviando la questione al 2014 con la legge di Stabilità che va presentata entro il 15 ottobre. […] La preoccupazione del ministro dell'Economia delle larghe intese, che il capogruppo alla Camera del Pdl Brunetta si ostina a considerare una sorta di tecnico prestato alla bisogna (con le reazioni personali che sono facilmente immaginabili) è quella che il clima politico non consenta più un discorso serio sulle finanze pubbliche, proprio nel momento in cui si cominciano a vedere i frutti dei sacrifici e il dividendo delle poche scelte rese possibili. Un vero peccato, ma soprattutto una dimostrazione di completa irresponsabilità nazionale".
Insomma, senza un segnale chiaro da parte di Letta la strada appare tracciata. E il ministro dell'Economia è pronto a mettere la maggioranza di fronte alle sue responsabilità, chiarendo che in queste condizioni la rinuncia all'aumento dell'Iva è praticamente impossibile. Resta da capire come reagirà il Pdl…