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Ruby ter, inutilizzabili le dichiarazioni delle ex olgettine rilasciate nei primi due processi

Le dichiarazioni fatte mettere a verbale dalle “olgettine” durante i processi Ruby e Ruby bis non potranno essere utilizzate nel procedimento noto come Ruby ter, sulla presunta maxi corruzione degli ospiti delle serate di Arcore da parte di Silvio Berlusconi. Lo hanno stabilito i giudici del Tribunale di Milano accogliendo la richiesta avanzata dall’avvocato Federico Cecconi, legale del leader di FI.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le dichiarazioni delle ex olgettine, che erano state sentite come testimoni durante i primi due processi Ruby, non potranno essere utilizzate nell'ambito del processo Ruby ter, sulla presunta maxi corruzione degli ospiti delle serate di Arcore da parte di Silvio Berlusconi. Lo hanno stabilito i giudici nell'udienza del processo, accogliendo la richiesta avanzata dall'avvocato Federico Cecconi, legale dell'ex premier, per via di una questione procedurale.

"Essendo state le imputate sentite nei processi Ruby 1 e 2 mentre erano sottoposte ad indagini e quindi in qualità di persone sostanzialmente ‘indagate', il Tribunale ritiene che le relative testimonianze siano affette da inutilizzabilità assoluta per violazione delle garanzie di legge poste a presidio del divieto di autoincriminazione", si legge nell'ordinanza dei giudici della settima sezione penale di Milano, presieduta da Marco Tremolada.

Si tratta delle dichiarazioni rese da 18 ospiti delle ‘cene eleganti' ad Arcore, tra cui la stessa Karima El Mahroug. Una decisione che rende più complicato il lavoro della procura, e che potrebbe avere un impatto su parte delle accuse mosse nel processo: le presunte false testimonianze rese dalle ragazze, a cui sono collegate le presunte corruzioni in atti di ufficio, ossia i versamenti che, secondo i pm, Berlusconi avrebbe fatto avere alle ex ospiti.

"Secondo lo stesso costrutto accusatorio il delitto di corruzione in atti giudiziari era quantomeno probatoriamente collegato a quelli oggetto di accertamento nei giudizi in cui le imputate sono state escusse", quindi, come accaduto per Barbara Guerra e Iris Berardi, tutte le partecipanti alle serate di Arcore – secondo i giudici – andavano sentite come indagate e non come testimoni. Per cui i verbali con il loro racconto sulle serate di Arcore non saranno acquisiti nel processo.

Sicuramente dalla primavera del 2012 la Procura di Milano "aveva elementi indizianti le elargizioni di Berlusconi in favore delle ragazze" indicate in quel periodo come testimoni nei processi Ruby e Ruby bis, mentre in realtà erano già "sottoposte ad indagini". 

I giudici nell'ordinanza ‘tecnica' di 8 pagine, spiegano che la difesa di Berlusconi aveva presentato questa eccezione nel gennaio 2019, e che il collegio ha potuto emettere il verdetto oggi, terminata la fase dei testimoni dell'accusa e acquisiti tutti gli elementi sulle indagini.

Il Tribunale, tra l'altro, fa riferimento proprio a uno dei processi in cui Berlusconi fu imputato e poi prosciolto per prescrizione. I giudici, infatti, ritengono "di condividere e richiamare, sul punto, il principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite nella sentenza Mills". La giurisprudenza "di legittimità – scrivono – è costante nel ritenere che la qualità di persona indagata sia un dato sostanziale e non formale" e "può quindi essere sindacata dal Giudice al fine di verificare se siano state rispettate le garanzie".

Nella prossima udienza del 17 novembre dovrebbe fare dichiarazioni spontanee Marystell Polanco, mentre da calendario il 24 novembre sono fissati gli interrogatori di Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli.

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